Non va oltre una meritata sufficienza Nouvel Air, album registrato nel maggio del 2009 dalla band capitanata dal saxofonista Robin Nicaise. Le nove tracce in scaletta, tutte a firma del leader, risultano ben suonate, ma non sconfinano mai da un andamento preciso, senza strappi né sorprese, dove il tenore di Nicaise è costantemente figura primaria: ora in solitudine, poi in dialogo con l'altro tenorista David Prez o in alternanza con le sei corde di Sandro Zerafa.
Un'ora di musica sviluppata su tempi medio-lenti, dove negli ampi spazi di manovra si muovono con discrezione gli interpreti di un suono educato, e dove la pulizia della forma esecutiva ha sempre la meglio sugli slanci puramente espressivi. Ne è esempio lampante l'iniziale "Printemps à New York," giocata su una melodia rassicurante, soporifera, esposta da Nicaise in apertura e ripresa nel finale dopo una serie di soli trascurabili, il tutto eseguito in maniera eccessivamente ordinata. Stesso dicasi per il resto del programma, quasi come se la musica di Nouvel Air fosse destinata a svolgere il ruolo di sottofondo a delle immagini, o di semplice riempimento del silenzio.
Peccato, perché le possibilità per alzare l'asticella espressiva c'erano tutte e si sarebbe potuto ambire a qualcosa di più concreto.
Track Listing
1. Printemps à New York; 2. Ballade à Honfleur; 3. Magma; 4. Blues for Brecker; 5. Attraction;
6. Mercure; 7. Comète; 8. Neptune; 9. Les grands espaces.
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