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Roberto Bonati - Bjergsted Jazz Ensemble: Nor Sea, Nor Land, Nor Salty Waves

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Roberto Bonati - Bjergsted Jazz Ensemble: Nor Sea, Nor Land, Nor Salty Waves
Lavoro orchestrale frutto di una lunga collaborazione con il Bjergsted Jazz Ensemble di Stavanger, Norvegia, questo progetto a firma di Roberto Bonati, che ne dirige l'esecuzione, prende spunto da Völuspà -The Prophecy of Völva (La profezia della veggente), che è parte dell'Edda Poetica, poema della mitologia nordica. L'opera si articola in otto quadri di lunghezza variabile e vede in scena un'orchestra di venti elementi.

Anche se realizzata da un compositore italiano, l'opera mostra sonorità e atmosfere di tipo nordeuropeo, un po' per tema e per omaggio, un po' perché la musica di Bonati ha comunque sempre un respiro europeo e contemporaneo che la distingue marcatamente da quel che più comunemente viene denominato "jazz" e anche dalle produzioni del cosiddetto "jazz italiano" (leggi le recensioni dei suoi Bianco in vestito nel buio, del 2012, e Heureux comme avec une femme, del 2015). Non mancano tuttavia episodi che offrono atmosfere diverse, come il dinamicamente intensissimo "Wolf Age and Bloody End," introdotto e accompagnato da un ritmo percussivo ancestrale, poi condotto su forme espressive di ispirazione più direttamente afroamericana, quindi ricondotto anch'esso all'universo contemporaneo.

L'Ensemble è di nascita recente (2013) ed è emanazione dell'Università di Stavanger, quindi composto da musicisti giovani ai quali all'occasione si affiancano componenti più esperti: ha infatti lavorato con musicisti del calibro di John Scofield, John Surman, Bugge Wesseltoft, Cyro Baptista. Insomma, una di quelle lodevoli iniziative pubbliche delle quali tanto si sente la mancanza qui da noi. E che qui, impegnata in un lavoro di una certa difficoltà strutturale e che richiede interventi espressivamente incisivi, fa certamente una bella figura.

Non è agevole descrivere un lavoro che ha un respiro narrativo e una complessità organizzativa notevole; diciamo solo che vi si fondono l'impianto orchestrale sinfonico (dominante per esempio nell'episodio introduttivo) e quello della big band jazzistica (che prevale invece nella lunga "Wolves' Howling and Swans' Song"). In entrambi i casi sono comunque importanti gli interventi solistici, anche se quasi mai i singoli si intrattengono in assolo prolungati, ma sono sempre al servizio della tessitura sonora e del discorso narrativo globali. Considerevole l'apporto della cantante Signe Irene Stangborli Time, soprattutto in considerazione della sua capacità di passare dal canto jazzistico a quello lirico contemporaneo. Tra gli strumenti, a prescindere dagli assolo, risaltano invece in particolar modo gli ottoni e i violini, oltre al pianoforte di Herman Erik Arff Gulseth.

Un disco interessante, ormai insolito -le orchestre così ampie, vuoi per il costo, vuoi per l'impegno che richiedono, sembrano ormai fuori moda -e per questo ancor più prezioso. Conferma di un autore, Bonati, che con regolarità realizza opere originali e di grande spessore.

Track Listing

Prophecy of the Völva; Nor Sea nor Land, nor Salty Waves Pt1; Nor Sea nor Land, nor Salty Waves Pt2; Wolves Howling and Swans’ Song; Fimbulvetr; Wolf Age and Bloody End; Nocturnal; Eagle.

Personnel

Roberto Bonati
composer / conductor

Roberto Bonati composer, conductor; Signe Irene Stangborli Time voice; Jørgen Mathisen, Nikolai Storevik violins; Camilla Hole soprano sax; Arild Wold Hoem alto sax; Matthias Aanundsen Hagen, Kristoffer Lippestad Dokka tenor saxophones; Jone Arnfinnsson Randa bass clarinet; Ndabuzekwayo Bombo, Øyvind Frøberg Mathisen, Christopher Baardseng trumpets; Øyvind Brække, Vegard Haugen, Markus Larjomaa trombones; Martin Nodeland guitar, electronics; Herman Erik Arff Gulseth piano; Lasse Gjestrud bass; Marcus Hasli Johnsen drums, percussion; Jakob Yttredal drums.

Album information

Title: Nor Sea, nor Land, nor Salty Waves | Year Released: 2017 | Record Label: Parmafrontiere

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