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Nels Cline: New Monastery

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Nels Cline: New Monastery
Ascoltare questo album fa piacere, non solo per la l’eclettismo della proposta, ma anche perché in questo caso il pianista Andrew Hill è oggetto di un peculiare ma significativo riconoscimento, ricevendo il tributo di un intero disco da un musicista curioso come il chitarrista Nels Cline. Uno a cui la definizione di “jazzista” va decisamente stretta.

Hill, che ha dimostrato anche con l’ultimo Time Lines la profondità della sua idea di jazz e, qualcuno direbbe, della sua “estetica”, è stato uno di quei musicisti intimamente legati, soprattutto negli anni Sessanta, all’etichetta Blue Note. Nei lavori incisi per l’etichetta di Lion la voglia di sperimentare nuovi percorsi e il bop, ma a tratti anche l’intera concezione musicale afroamericana, venivano sintetizzati con un equilibrio che poche altre volte è stato raggiunto.

Eppure il valore della sua discografia, e del suo contributo, è stato riconosciuto solo raramente per quello che merita. Questo New Monastery è uno di quei casi.

Qui la musica di Hill trova uno sviluppo in qualche modo sotterraneo e ricco di germi fruttiferi nelle chitarre malate del leader, nel rumorismo elettronico della Parkins, nella cornetta di uno dei più singolari free-jazzmen e in Goldberg, che per certi versi, nel suono, può essere assimilabile a Chris Speed.

I dischi da cui è stato scelto il materiale interpretato sono prevalentemente quelli più celebri di Hill. Se il CD si apre con un languido duo chitarra - clarinetto per esporre "McNeil Island" da Black Fire, uno dei tanti brani dalla forte eco monkiana, la traccia in cui meglio emerge la potenzialità di questa formazione è la numero 3, quella dedicata alla lunga suite che comprende la ballad "No Doubt" (da Andrew!!!), "11/8" (da The Day The World Still Stood ma anche in A Beatiful Day) e "Dance with Death" (dal disco omonimo). Vi si ascolta uno sviluppo multiforme e ricco di soluzioni visionarie, in cui tutti i musicisti trovano ampio spazio a partire dalla visionaria Parkins, che suona la fisarmonica in un modo che sembra non avere grandi riferimenti nei maestri consolidati di questo strumento, ma piuttosto in certi chitarristi underground.

Tra i tanti pezzi fa capolino una versione contagiosa del funk "The Rumproller", che Hill doveva incidere in un suo disco ma che, dice la leggenda, Alfred Lion avrebbe deciso di far suonare a Lee Morgan che ne fece un celebre pezzo registrandolo sempre per la Blue Note.

Track Listing

01. McNeil Island/Pumpkin (Hill) - 6:20; 02. Not sa no sa (Hill) - 8:53; 03. No Doubt/11/8/Dance With Death (Hill) - 23:32; 04. Yokada Yokada/The Rumproller (Hill) - 4:48; 05. Dedication (Hill) - 8:03; 06. Reconciliation/New Monastery (Hill) - 10:30; 07. Compulsion (Hill) - 11:09

Personnel

Nels Cline
guitar, electric

Nels Cline (chitarra elettrica, effetti); Bobby Bradford (cornetta); Ben Goldberg (clarinetti); Andrea Parkins (fisarmonica, effetti); Devin Hoff (contrabbasso); Scott Amendola (batteria, percussioni); Alex Cline (percussioni)

Album information

Title: New Monastery | Year Released: 2006 | Record Label: Cryptogramophone


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