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Nasce JIP on streaming: il primo Festival Nazionale di Jazz sul web

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Ho sognato di chiedere un'udienza privata a Covid19. Non lo pregavo di tornarsene da dove è venuto, lo invitavo a un concerto. Nessun assembramento, eravamo soli, io e lui. Tra un set e l'altro ci guardavamo e io, con occhi imploranti, gli spiegavo che il futuro della musica dal vivo, con gli incontri incredibili, in cui tutte le persone dimenticano il peso dello loro vite, era nelle sue mani. «Hai chiuso nelle case eserciti di musicisti che se potessero ti verrebbero a cercare—gli dicevo -e ti assicuro non ti parlerebbero come sto facendo io». Durante il concerto Covid19 aveva cominciato ad amare il jazz, allora il jazz era salvo, la musica era salva. I musicisti erano salvi. Nel sogno, si rendeva conto del disastro che aveva creato, piegava le sue piccole antenne e rassegnava le sue dimissioni. Purtroppo questo era solo un sogno.

Nella realtà però ci si sta organizzando e, nonostante la chiusura claustrofobica e le continue domande sul futuro della musica, dei concerti dal vivo e dei danni enormi provocati ai musicisti e agli addetti ai lavori, sta nascendo un nuovo modo di pensare l'esperienza del live. Si sono riuniti tutti i festival più importanti in Italia e hanno creato il primo Festival Nazionale di Jazz sul web: JIP on streaming. Viene proposto con l'intento di riempire il vuoto lasciato dai classici concerti, dalle otto storiche organizzazioni: Umbria jazz, Jazz Network/Crossroads, Pomigliano jazz, Veneto jazz, Saint Louis college of music, Bologna jazz, Jazz in Sardegna, Visioninmusica, riunite nell'associazione Jazz Italian Platform. «Il festival online è un esperimento che prova a sistematizzare, organizzandolo in una vera rassegna, un fenomeno che si è sviluppato spontaneamente sul web e che, visto il perdurare dell'epidemia, è destinato ad avere rilievo e spazio nei prossimi mesi, cercando di sostituire l'attività concertistica che proprio nel periodo estivo ha il suo momento più caldo e intenso», si legge nel comunicato. Un modo, dunque, per sostenere musicisti e organizzatori, ma soprattutto un segnale rivolto anche alle autorità, affinché non venga dimenticato il valore e il ruolo importante svolto da questo mondo.

Nella rassegna figurano i nomi di Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, Mauro Ottolini, Danilo Rea, Javier Girotto, Markus Stockhausen, Gegè Telesforo, Rita Marcotulli, Dado Moroni, David Helbock, Giovanni Guidi, l'Orchestra Napoletana di Jazz, Julian Oliver Mazzariello, Karima, Enrico Pieranunzi, Joe Locke, Rosario Giuliani, Francesco Nastro, Fabrizio Sferra, Francesco D’Errico, Michele Rabbia, Gabriele Mirabassi e molti altri.

Le esibizioni degli artisti si svolgeranno sulle piattaforme social dei suddetti festival, secondo un calendario consultabile sulla pagina facebook di JIP e tutte le performance saranno accessibili gratuitamente. Inoltre, il 30 aprile, in occasione della Giornata Internazionale del Jazz, saranno previste iniziative speciali organizzate dai soci di JIP. Umbria Jazz offrirà un piano summit che vedrà impegnati sei grandi pianisti, in una sorta di concerto diffuso, trasmesso da Radio Monte Carlo e dai social in forma video; Crossroads e Bologna Jazz Festival, in rete con altre realtà dell'Emilia Romagna, presenteranno una maratona musicale dalle 18 alle 23; Saint Louis College of Music dedicherà la giornata ad approfondimenti, master class, live music e improvvisazioni, con importanti ospiti. Molti musicisti hanno iniziato a condividere idee, a parlarsi ed ascoltarsi, come forse non avevano mai fatto prima. Hanno iniziato a suonare in un modo nuovo.

In attesa di ritornare a vivere i concerti, il JIP on streaming è un'occasione senza precedenti per rimanere legati alla musica e oltrepassare la prigione in cui ci ha relegato Covid19.

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