Formatosi a Milano nell'autunno 2012, il Nobu Trio giunge con questo Mystic Flow all'album d'esordio, palesando chiari intenti di mischiare atmosfere di varia provenienza: jazz, rock, blues, ambient... L'inizio ("Mystic Visions of the Under World") è scuro, quasi claustrofobico, di ridottissimo spettro dinamico, mentre si prosegue con un secondo brano scarsamente originale, così come il successivo, che non elude del tutto neppure una certa grevità, per poi stemperarsi.
L'episodio più stimolante appare quello centrale, "Garden of Peace," di uno sperimentalismo piuttosto felice, intuitivo, mentre più rockeggiante, incalzante, è il successivo "Mr. 6," cui segue l'unico brano non a firma del trio, vale a dire il mingusiano "Moanin," peraltro a sua volta risolto in un effettismo di grana piuttosto grossa. Chiude il più pacato "The Nameless Prophet," un po' povero in fatto di mordente e, ancora una volta, spettro dinamico.
Un lavoro, in definitiva, che dice e non dice circa le potenzialità di un gruppo che pure ha saputo destare l'interesse di Tiziano Tononi, che ne ha steso le note di copertina. Lo attendiamo dunque a una prova più indicativa dei suoi (eventuali) atout.
Track Listing
Mystic Visions of the Under World; Crazy Drunk; Oh Gentle Traveller, Do You Know the Demon?; Garden of Peace; Mr. 6; Moanin; The Nameless Prophet.
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Ecumenico ma (abbastanza) esclusivo, non sopporta la musica – e l’arte in generale – di routine, rassicurante e dozzinale, preferendo, se proprio deve, il brutto all’inutile. Un ideale spaccato dei suoi amori musicali (che non si limitano al jazz; e più o