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Marc Ducret
Con il suo nuovo gruppo franco-danese Marc Ducret ha cominciato a Strasburgo, al teatro Pole Sud il tour di sette date in giro per la Francia. Come al solito si è trattato di un'esibizione ricca di energia, apprezzata dal pubblico che gremiva il teatro fino all'ultimo posto a sedere.
Sarà per l'esibizione in patria, sarà per la qualitá della musica, fatto sta che il pubblico ha ben gradito le scariche di adrenalina offertegli ed ha richiamato un paio di volte sul palco il gruppo, che si è conceso senza remore ai richiami anche rumorosi.
Il nuovo quintetto è costituiro da musicisti giovani ed adusi alle sonorità aspre e corrosive della chitarra di Ducret, perfettamente integrati in un mondo di suoni in cui l'energia scaturisce come se fosse la cosa più semplice e naturale, basta scavare fra gli strumenti... Al centro del palco il batterista Peter Bruun, alla sua destra Fred Gastard al sassofono basso e Marc Ducret, a sinistra Matthias Mahler al trombone e Kasper Traberg alla tromba.
Ducret è sempre il solito, con la testa rapata ed in canottiera, con il piede sul pedale sembra un pistolero pronto all'azione, a lato il sax basso, spesso impegnato in furiosi corpo a corpo accompagnati entrambi dalla batteria mentre gli ottoni sul lato opposto stanno a prendersi un attimo di tregua. Quando il quintetto riparte siamo in collettivi furenti, in masse sonore (ben gestite dalla perfetta acustica del teatro) in cui la chitarra attiva l'adrenalina presente. Sono brani dalla lunga cadenza, in cui a tratti escono degli assoli molto interessanti, specie quelli di Traberg, ispirato da un Dave Douglas. Il trombettista danese è una realtà molto interessante che ha già suonato ed inciso con nomi importanti dell'avanguardia e non. Si è ritagliato degli spazi gestendosi con perizia sul magma sonoro evocato dal gruppo.
Verso la fine del concerto, Ducret ha illustrato le sue novità artistiche e discografiche, cioè un incisione di musiche da film. Con fare ironico ha eseguito da solo una melodia piuttosto scontata, in ogni caso famosa, poi ha chiamato il quintetto all'opera ed ha mostrato come si fa a rendere un pò più aggressivo un tema del genere, sempre con la sua posa da pistolero. L'uscita di scena non è stata ben recepita dal pubblico, che lo ha subito richiamato, richiedendo altro "rumore". Finale a dir poco strepitoso, insomma uno di quei concerti a cui valeva la pena di assistere!
Il concerto ha aperto il tour del gruppo in Francia ed ha contemporaneamente chiuso la stagione jazzistica del teatro Pole Sud, un posto sicuramente interessante, che, anche per la bella acustica, vale la pena di visitare.
Foto, di repertorio, di Claudio Casanova.
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