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Jon Balke: Magnetic Works 1993-2001
ByAll'epoca del primo lavoro della MNO, Balke usciva da 13, orchestra sperimentale di stanza a Oslo, con l'intenzione di realizzarne un'evoluzione che tenesse conto delle sue ascendenze musicali: Gil Evans, Claus Ogerman e Oum Kalsoum. Lasciando da parte quest'ultima (anche se qualche influenza mediorientale resta evidente nelle composizioni, ad esempio in "Taraf"), l'influenza dei due grandi arrangiatori è ben presente all'ascolto della MNO, e non solo per la presenza degli archi, quanto per il respiro ampio e il tipo di sonorità.
Le prime sette tracce del primo CD, provenienti da Further, sono caratterizzate dalla centralità del pianoforte di Balke e dei sax di Tore Brunborg, assieme alle due trombe - che qui sono Jens Petter Antonsen e Per Jørgensen. Gli archi - un violino, una viola e un violoncello - emergono solo a sprazzi e la coralità orchestrale spicca solo in alcuni brani, ma certo con grande fascino: splendida la breve introduzione, notevolissima "Horizontal Song" (con il soprano di Brunborg in bella evidenza), piena di colpi di scena "Taraf".
Le ultime quattro tracce del primo CD e le prime cinque del secondo provengono invece da Solarized e manifestano già un differente equilibrio: c'è un vero e proprio quartetto d'archi accanto al gruppo jazz, ridotto a sestetto da due assenze importanti come quelle di Brunborg e Marylin Mazur, mentre Arve Henriksen ha sostituito Antonsen alla tromba. Proprio le trombe prendono perciò ancor più la scena, in un contesto che con più continuità si muove orchestralmente. Spiccano "Curve," "Solarized," nelle quali l'orchestrazione evansiana attenua l'assenza di un solista del livello di Brunborg, e la sospesa "Dark And Slow".
Le ultime sette tracce provengono infine da Kyanos, per registrare il quale dalla formazione scomparivano gli archi, con l'eccezione del solo violoncello - qui Svante Henryson - e, ovviamente del contrabbasso di Jormin. Proprio questo, con il piano del leader, vi prende maggiore spazio, facendo 'sì che l'album sia il più cameristico dei tre, ma forse anche il più debole: troppo limitata è infatti la presenza dei fiati, che vi appaiono quasi solo come colori aggiunti a un trio pianistico. Rimane la presenza di alcune belle composizioni, dalle atmosfere ovviamente cupamente sospese, in stile nordico.
Dopo queste tre registrazioni la MNO ne effettuerà una quarta, Diverted Travel, uscita nel 2004, ma la formazione subirà un profondo cambiamento - a parte Balke, vi rimarrà il solo Jørgensen - per cui pare sensato che in questo lavoro non ve ne figuri alcuna documentazione.
Track Listing
CD1: Departure; Changing Song; Flying Thing; Horizontal Song; Moving Carpet; Taraf; Shaded Place; Present Position; Solarized; Dark and Slow; In Degrees. CD2: Curve; Circular; Vertical; Encoded; Elusive Song; In Vitro; Plica; Zygotes; Karyon; Mutatio; Katabolic; Kyanos.
Personnel
Jon Balke
pianoJon Balke: piano (CD1#1-7, CD2#6-12), keyboards, percussion (CD1#8-11, CD2#1-5), electronics (CD2#6-12); Jens Petter Antonsen: trumpet (CD1#1-7); Per Jørgensen: trumpet, vocals; Morten Halle: alto saxophone, flute (CD1#8-11, CD2); Tore Brunborg: tenor and soprano saxophones (CD1#1-7); Gertrud Økland: violin (CD1#1-7); Trond Villa: viola (CD1#1- 7); Jonas Franke-Blom: violoncello (CD1#1-7); Anders Jormin: double bass; Marilyn Mazur: percussion (CD1#1-7); Audun Kleive: drums; Arve Henriksen: trumpet (CD1#8-11, CD2), vocals (CD1#8-11, CD2); Henrik Hannisdal: violin (CD2#8-11, CD2#1-5); Odd Hannisdal: violin (CD2#8-11, CD2#1-5); Marek Konstantynowicz: viola (CD2#8-11, CD2#1-5); Morten Hannisdal: violoncello (CD2#8-11, CD2#1-5); Svante Henryson: violoncello (CD2#6-12).
Album information
Title: Magnetic Works 1993-2001 | Year Released: 2012 | Record Label: ECM Records
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