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Fvl: Latorrenelmare

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Fvl: Latorrenelmare
Se si dovesse riassumere questo disco in un aggettivo, esso sarebbe "esatto".

La precisione, la meticolosa definizione dei ruoli e degli spazi, infatti, sembrano essere i valori estetici perseguiti dal quartetto tutto toscano Fvl.

Oppure, se il termine non avesse assunto un'accezione quasi spregiativa, si potrebbe a buon diritto qualificare Latorrenelmare come un lavoro accademico: il gruppo non fa mistero (e non si vede perché dovrebbe farlo) di essersi formato in un'accademia, l'istituto superiore di studi musicali Mascagni di Livorno. Dell'accademia italiana esso ha assorbito i pregi e qualche difetto.

Chi scrive, comunque, è ben lontano dal condannare gli artisti perché "troppo esatti," come talvolta capita d'ascoltare: in specie se, come in questo caso, la musica, l'esecuzione e la composizione sono trattate con competenza lessicale e idiomatica.

Latorrenelmare non è un disco di ricerca. O almeno, non lo è smaccatamente.

Addentrandosi nel ginepraio dei generi, si potrebbe parlare di un ottimo lavoro postbop, di cui si ritrovano i crismi o, a voler essere un poco più polemici, i cliché: un brano modale, uno in tempo dispari, più di qualche ammicco al latin e, sul piano improvvisativo, frasi ampie e precise, citazioni.

Tutto cio dispensato, si ripete, con padronanza tecnica indubbia e non poco gusto.

Ciascuno dei musicisti firma due composizioni, ottimo segno della partecipazione collettiva al progetto.

I temi di Franco fabbrini sono articolati e "progressivi," come il brano-manifesto "Weather Report," che apre il disco.

All'opposto, quelli di Luca Signorini appaiono più concisi e lirici.

Francesco Petreni, sia quando compone che quando improvvisa, si conferma una volta di più musicista densamente poliritmico e profondo conoscitore della musica sudamericana: banale a dirsi, se solo si ascolta "tangofonie".

Simone Graziano, che è il più giovane componente della formazione, è anche quello che scrive e suona meno note: la sua poetica è in bilico tra il pianismo hardbop e influenze mheldauiane (ne sono un esempio le frasi in contrappunto nel suo solo su "Weather Report").

Battista Lena fa la sua comparsa come ospite in apertura e chiusura di disco: ha il tempo di citare ironicamente "Norvegian Wood," a mo' di firma del primo dei suoi due interventi.

In definitiva, Latorrenelmare è un disco compiuto: pensato e suonato con competenza. Si esprime in una direzione ben precisa, senza esitazioni o irrisolutezze.

Non è un disco innovativo. Anzi si colloca nella tradizione dei linguaggi jazzistici più praticati ma la sfrutta nel pieno delle sue potenzialità.

Track Listing

1. Weather Report (F. Fabbrini) 8.15; 2. Tangofonie (F. Petreni) 6.09; 3. Monday Night (S. Graziano) 7.01; 4. La nona, la quinta e la Santa Maria (F. Fabbrini) 5.45; 5. Suite for (S. Graziano) 7.25; 6. Zorro (L. Signorini) 4.57; 7. Dopo (F. Petreni) 7.25; 8. To Be Cold (L. Signorini) 4.22.

Personnel

Luca Signorini (sax); Simone Graziano (pianoforte); Franco Fabbrini (contrabbasso); Francesco Petreni (batteria). Ospite: Battista Lena (chitarra).

Album information

Title: Latorrenelmare | Year Released: 2012 | Record Label: Wide Sound

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