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Klezmerson al Teatro Manzoni di Milano
Teatro Manzoni
Milano
15.11.2015
C'è un sottile filo rosso che collega la rassegna milanese Aperitivo in Concerto con la musica di John Zorn. Filo rosso che in rare e fortunate occasioni si esplicita con la diretta presenza del sassofonista newyorkese. Più frequentemente, con la presenza di musicisti che hanno collaborato con lui, che ne ripropongono i brani, che pubblicano con la sua etichetta discografica Tzadik.
È questo il caso dei Klezmerson, gruppo messicano cui John Zorn ha affidato la realizzazione di Amon, ventiquattresimo volume del "Book of Angels." Un possente organico di nove elementi che si muove a cavallo tra la musica della tradizione ebraica, in particolare ashkenazita, e la musica del Messico, con i suoi bolero, le sue canzoni solari, i suoi festosi gruppi mariachi.
Il concerto si è sviluppato in due parti. Nella prima parte, di impronta più marcatamente yiddish, la band ha proposto i nove brani (i nove angeli) che compongono "Amon." Brani in cui è riconoscibilissima la scrittura di Zorn, fatta di bruschi stacchi, scansioni dispari, cambi di direzione spiazzanti.
Nella seconda parte del concerto, la band ha invece attinto ai propri precedenti album, presentando allegri ed energici brani più palesemente affini alla tradizione messicana, contaminata, oltre che dalla yiddishkeit, da innumerevoli elementi quali il western, il rock, il tango, e persino qualche frammento di funk e di acid-jazz.
È stata, questa, la parte più godibile del concerto. Per il pubblico, che ha manifestato il proprio entusiasmo senza riserve, e forse anche per gli stessi musicisti, che ci sono sembrati identificarsi meglio con quanto suonato.
Foto
Roberto Cifarelli.
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