No Reduce: Jaywalkin'

L'aria elettrica/elettrizzante della Grande Mela si respira a pieni polmoni lungo le otto tracce del CD, non solo nei brani più movimentati o frenetici, ma anche nelle composizioni dall'incidere più rilassato. Perché ci pensano le invenzioni dei quattro musicisti a fornire continue sorprese, trasformando una melodia accattivante in un crescendo dai toni psichedelici, inserendo anomalie metriche o ribollii rumoristici, deviando il corso della musica verso sentieri accidentati.

Il sax tenore inquieto (e tutto da scoprire) di Christoph Irniger, il contrabbasso mobilissimo di Raffaele Bossard, la chitarra camaleontica di Dave Gisler e la batteria ipercinetica di Nasheet Waits sono i protagonisti di un'incisione che non ha momenti di stanca, sprizza energia da tutti pori, e concilia spregiudicatezza esecutiva con solidità compositiva.

"Faraway... But Close Enough" racchiude lo spirito dell'intera registrazione. All'inizio stridore di corde, armonici e distorsioni, un tema accennato, un frullio ritmico ipnotico e straniante. Poi il sax prende il volo dai fondali metallici creati dalla chitarra, il tema si ricompone a tratti, camuffandosi sotto mentite spoglie armoniche e ritmiche, per dileguarsi in un finale dai contorni indefiniti. E poi "The Mouse," la conclusione che non ti aspetti, praterie infinite, tramonti rosso fuoco, la frenesia metropolitana che si stempera nell'indolenza di chi sa assaporare le gioie della vita.

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