Home » Articoli » Interview » Intervista a Gene Caprioglio (Peters edizioni) intorno a John Cage

Intervista a Gene Caprioglio (Peters edizioni) intorno a John Cage

By

View read count
Gene Caprioglio è una figura importante per capire John Cage essendo responsabile di tutto ciò che concerne le partiture di Cage negli Stati Uniti per l'editore Peters. L'argomento scores non è certo agevole quando si ha a che fare con Cage. La sua calligrafia, non sempre decifrabile, i suoi appunti e le sue note sono in molti casi la sola linea guida a disposizione dell'interprete. In altri si hanno spartiti che sono vere e proprie opere d'arte, acquerelli o opere di grafica. O ancora ci sono spartiti che riproducono l'iper-complessità dell'opera in una forma di parosissimo iconografico quasi estremo. Non facile dunque muoversi nella discografia di Cage, ancor meno nelle sue partiture, nella decifrazione di esse e in possibili (future) nuove edizioni. Un approfondimento sul tema pareva dunque importante alla luce anche dei problemi incontrati da molti interpreti intervistati per questo speciale.

All About Jazz: Vorrei aprire la nostra conversazione con una domanda che riguarda la "calligrafia" di John Cage. Come qualsiasi cosa riguardante la sua persona, è anch'essa unica, personale, pungente. Questo aspetto non è di importanza secondaria per un editore di spartiti musicali.

Gene Caprioglio: Vorrei iniziare questa intervista dicendo senza mezzi termini che non mi considero un esperto in materia di Cage né della sua musica. Detto questo ho lavorato con la sua musica per molti anni, quindi risponderò alle tue domande al meglio delle mie capacità. La calligrafia di Cage o autografia è molto particolare e molte delle sue più importanti opere, Sonatas and Interludes e String Quartet in Four Parts, sono ancora utilizzabili solo in forma manoscritta. Molte persone pensano che il modo in cui un compositore scrive e dispone la propria opera dia un'idea delle sue intenzioni. Penso che la ragione prima per la quale il suo lavoro sia stato presentato in questo formato è stata la decisione aziendale di ridurre al minimo le spese di pubblicazione delle partiture, ma a questo punto molti preferiscono la versione autografa di Cage ad una versione con la notazione scritta a computer.

AAJ: L'editore Peters ha pubblicato quasi tutte (o tutte?) le partiture di John Cage. Quali sono stati gli accordi presi con lui, di persona, quando era in vita?

G.C.: Nel 1960 Cage ha firmato un accordo per assegnare tutte le sue opere passate e future alla Henmar Press Incorporated, che è la divisione ASCAP della CF Peters Corporation.

AAJ: Quali criteri avete adottato nella pubblicazione delle partiture di Cage?

G.C.: Abbiamo cercato di pubblicare e stiamo ancora cercando di rendere pubbliche quante più opere possibili di Cage. Ci sono molte opere che conosciamo per le quali non ci sono, in questo momento, materiali disponibili o per le quali i materiali esistenti sono incompleti. Faremo ogni sforzo per pubblicarle. Siamo continuamente alla ricerca di opere inedite per eventuali pubblicazioni. Attualmente stiamo lavorando su una composizione del 1950-51, Haiku, che speriamo di pubblicare nell'anno dell'anniversario.

AAJ: Alcuni spartiti di Cage non sono stati ancora pubblicati e sono conservati in forma manoscritta. Pensate di pubblicare tutto ciò?

G.C.: Tutte le opere di Cage che sono complete, ad eccezione di alcune cose giovanili, saranno pubblicate.

AAJ: Per una figura così libera e anarchica, la regolamentazione del copyright sui suoi lavori è stata una questione complessa e complicata?

G.C.: Cage è stato sempre molto coscienzioso nel mettere sotto copyright le sue opere ed onorare i diritti d'autore degli altri. Non so bene come abbia potuto conciliare il copyright con la sua filosofia personale. In alcuni casi, come per "4'33,''" "Water Music" [v. partitura - clicca sull'immagine per ingrandirla], "Music Radio," ci sono complicazioni sul diritto d'autore collegate alla natura dei lavori, ma nella maggior parte dei casi la protezione del copyright per la sua opera è semplice. Le sue opinioni filosofiche non dovrebbero essere fraintese come una licenza per violare il suo copyright.

AAJ: Nel Jphn Cage database vengono date molte informazioni su quasi tutte le composizioni di John Cage, comprese quelle relative allo stato della partitura (manoscritto, testo edito), registrazioni ed eventuali inediti. Molto importanti, anzi essenziali, sono tutte le indicazioni aggiuntive sulla modalità di composizione di Cage. In alcuni casi, avere solo una partitura non permette di eseguire ed interpretare un pezzo.

G.C.: Cage è stato meticoloso nel suo processo di composizione e credo che questo deve essere sempre tenuto in considerazione nella preparazione del suo lavoro per una eventuale registrazione o performance. Se si guarda alle opere per le quali Cage ha supervisionato il processo di pubblicazione, è evidente che gli importasse molto dei dettagli del suo lavoro. Il fatto che sia arrivato ad alcune delle sue decisioni in materia di composizione attraverso operazioni casuali non dovrebbe essere inteso come un segno che le sue composizioni possono essere trattate come qualcosa che ha meno di una composizione musicale.

AAJ: Pensi siano individuabili delle tipologie di notazione musicale nelle partitue di Cage, ripartendole nell'ipotesi tra quelle più strettamente musicali e quelle più artistiche/grafiche?

G.C.: Cage ha usato varie forme di notazione musicale. Alcune sono notazioni più tradizionali di altre, ma tutte le sue composizioni musicali sono state concepite fondamentalmente per essere suonate. Nessuna di esse è stata concepita come opera strettamente visiva. Anche Chess Pieces, un dipinto che ha fatto nel 1944, può essere suonato. Alcune delle sue partiture grafiche, come Aria, Cartridge Music e Fontana Mix, sono molto belle da vedere, ma Cage voleva che esse fungessero da guida per una performance musicale.

AAJ: Secondo te il senso di casualità e indeterminatezza di cui parla Cage si trova già a partire dal modo in cui ha "scritto" la composizione?

G.C.: Cage ha usato la casualità per creare la composizione, ma non la notazione. I suoi primi pezzi con operazioni di casualità come Music of Changes sono stati composti con una notazione tradizionale e sono pensati per essere suonati esattamente come sono scritti. Anche 4'33'', che è stato creato utilizzando la stessa tecnica di Music of Changes e che consente una grande possibilità nell'entrare nella performance, dà istruzioni molto precise all'esecutore.

AAJ: Dal punto di vista filologico, le variazioni/varianti (aggiunte, eliminazioni) sono sempre state un problema complesso e delicato da affrontare in fase di pubblicazione, anche per una partitura musicale. Cosa ne pensi nel caso di Cage?

G.C.: Per le opere che sono state pubblicate quando Cage era ancora in vita, il che comprende qualcosa come circa il 90% delle composizioni pubblicate dalla CF Peters, questo non è stato un problema. Per le opere che abbiamo pubblicato dopo la sua morte, ci affidiamo a esecutori e studiosi che hanno lavorato con Cage per ottenere quello che riteniamo essere il miglior risultato possibile.

AAJ: Qual è secondo te la partitura che presenta ancora problemi aperti anche dopo essere stata pubblicata, se c'è...?

G.C.: Personalmente non credo che ci sia alcuna partitura che sia intrinsecamente imperfetta. Noi occasionalmente riceviamo lamentele riguardo alla notazione che è ambigua o che le istruzioni non sono chiare o che la tecnologia usata nella pubblicazione non è aggiornata, ma quasi tutti gli spartiti pubblicati da Peters sono stati fatti con il coinvolgimento diretto di Cage. Se erano abbastanza chiari e buoni per lui, lo sono certamente anche per me!

AAJ: Molte partiture sono olografie in inchiostro nero e/o a matita rossa e blu o persino bozze e schizzi. A tuo parere, nella pubblicazione di queste partiture è importante il più alto grado di fedeltà/riproducibilità dell'originale?

G.C.: Sì, e siccome la tecnologia migliora i risultati saranno sempre più dettagliati, ma ciò che produciamo non può essere buono quanto le copie originali (master) su cui lavoriamo e in molti casi le copie originali non sono affatto buone. Cerchiamo di essere il più vicino possibile agli originali, ma come qualsiasi attività commerciale, dobbiamo anche tenere a mente i profitti...

AAJ: Nel caso in cui la partitura è costituita esclusivamente da istruzioni sulla performance su come selezionare gli strumenti, eventualmente utilizzando I-Ching e operazioni casuali, come viene data informazione per la performance musicale del performer?

G.C.: Non conosco abbastanza tutte le opere di Cage che si basano esclusivamente su istruzioni di performance. In molte, anche se Cage non specifica tonalità o ritmi, dà specifiche indicazioni riguardo agli strumenti, alla forma e alla durata. In Child of Tree, per esempio, che sono 7 pagine manoscritte di istruzioni, Cage è molto esplicito circa gli strumenti, la forma e la durata. Quando gli strumenti devono suonare è determinato attraverso l'I Ching, così Cage fornisce tutte le informazioni necessarie per la performance, senza che tuttavia possano esserci due performance uguali per via della componente dell'I Ching.

AAJ: Ci sono materiali di attribuzione dubbia o su cui è importante che futuri studi di musicologia approfondiscano i metodi di composizione di Cage?

G.C.: Per quanto ne so, non ci sono opere che abbiamo pubblicato di attribuzione dibattuta o dubbia, ma ci possono essere materiali presso la New York Public Library o di altri archivi che contengono opere attribuite a Cage che potrebbero non essere sue. Fortunatamente Cage ha scritto molto ed è stato intervistato un bel po,' quindi penso che i suoi metodi e le sue attività sono sufficientemente raccontate per fornire molto materiale con cui autenticare le scoperte che vengono alla luce.

AAJ: Ad inizio settembre ci sarà un importante festival dedicato a Cage a Washington D.C., vent'anni dopo la sua morte, cento dalla sua nascita. Secondo te, è tempo di fare un bilancio, rimane ancora molto da studiare, editare, registrare, scoprire di questa figura?

G.C.: Per come la vedo c'è stato un interesse senza precedenti per Cage e la sua musica quest'anno, ma penso che le nostre grandi istituzioni culturali e la società in generale hanno molto da imparare su Cage, la sua musica e i suoi scritti, quindi spero che lo studio, la pubblicazione e la registrazione delle sue opere continuino anche dopo.

Foto di Rex Rystedt.

Per la riproduzione delle tre partiture contenute in questa intervista si ringrazia l'editore Peters per la gentile concessione.

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Read Giving Thanks & Spreading the Jazz Joy
Read Dan McClenaghan's Best Jazz Albums Of 2025
Read Vilnius Jazz Festival 2025
Read Jack Kenny's Best Jazz Albums Of 2025
Read Joni Jazz, Part 2
Read Best of the Best: Jazz From Detroit
Read John Hadfield: An Open Concept
Read Mike Jurkovic's Best Jazz Albums Of 2025

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.