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I racconti dal profondo di Pacorig e De Rossi

I racconti dal profondo di Pacorig e De Rossi
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Antichi compagni di numerose avventure, un paio d'anni fa coautori del bel CD Kepos, Giorgio Pacorig e Zeno De Rossi escono adesso per Artesuono con un lavoro in duo, Sleep Talking, che nasce principalmente dal desiderio di suonare assieme e, da parte di Pacorig, di dedicarsi finalmente al solo pianoforte dopo anni nei quali aveva usato in prevalenza il Fender Rodhes.

Giorgio Pacorig -Zeno De Rossi
Sleep Talking
Artesuono
Valutazione: * * * *

Il nuovo disco è stato definito "tra il serio e il faceto" da Francesco Bigoni -terzo coautore di Kepos -"disco dell'anno per i prossimi dieci anni." Un giudizio che, per rimanere al serio, trova conferme all'ascolto: grazie alla straordinaria sensibilità con la quale i due mettono in scena un repertorio formato da un oculato mix di brani propri e splendide composizioni altrui; grazie alla cifra sempre estremamente intima, quasi malinconica, che li porta a scavare nei dettagli sia dei temi dei brani, sia dei timbri dei rispettivi strumenti, dialogando in modo totalmente paritetico; grazie, infine, alla grande abilità strumentale di entrambi i protagonisti.

Tutti elementi che emergono fin dal primo ascolto di un disco di immediata fruizione, ma anche dotato di una intima profondità che ne giustifica il titolo, peraltro tratto da un brano di Ornette Coleman incluso nel programma. Ed elementi che è possibile apprezzare ancor più nei concerti del duo, come nel caso di quello tenutosi alla Sala del Rosso di Firenze il 18 ottobre 2016 e sviluppatosi sulla falsariga del disco, impreziosito dalla bella acustica del locale.

Pacorig e De Rossi erano già nel programma della stagione precedente, ma il concerto era poi slittato, né sono stati fortunati, quanto a pubblico, essendosi presentati sul palco fiorentino in una serata meteorologicamente tremenda, che ha tenuto a casa troppi appassionati. Ciononostante -e a dispetto dei tuoni che di quando in quando si udivano chiaramente anche tra le volte del sotterraneo in cui è posta la sala -i due hanno offerto una splendida performance, nel corso della quale è stato possibile cogliere l'importanza della loro intesa -che ampliava e variava quanto registrato sul CD -e della cura dei dettagli: la sofisticata elaborazione alla tastiera da parte di Pacorig, che ha piegato sul versante intimistico brani in origine ricchi di drammaticità come il citato "Sleep Talking" o "Silence" di Charlie Haden, e l'incredibilmente vario e sensibile lavoro alla batteria di De Rossi, che è passato a più riprese da suoni soffusi ed espressivi, spesso con spazzole, coperture delle bacchette, oggetti sulle pelli -a passaggi più intensi e roboanti, sempre con grande e opportuno senso musicale.

Da segnalare -accanto a bellissimi brani originali come "Beyond These Clouds," di De Rossi, o "One Z," di Pacorig ma di chiara ispirazione monkiana -la incantevole "In Germany Before The War" di Randy Newman, e il sofisticato "Rothko Chapel: 5th Movement" di Morton Feldman. Mentre "Silence" -nella quale è la batteria a fornire l'elemento drammatico in altre versioni affidato ai fiati -è parsa più riuscita sul disco che dal vivo, perché là era più evidente il crescente sopravvenire quasi da lontano dei tamburi, espressione narrativa di un turbamento che arriva, si conclama e infine, quasi catarticamente, si placa.

Gran bel concerto, quindi, ancorché inopinatamente per pochi, e gran bel disco: forse non "il miglior disco dell'anno per i prossimi dieci anni," ma certo uno dei migliori del 2016 e pertanto imperdibile.

Elenco dei brani:

January 4th; Sleep Talking; Beyond These Clouds; Granados; In Germany Before The War; Rothko Chapel: 5th Movement; Silence; L'attesa; Milton Avery; One Z; The Cage.

Musicisti:

Giorgio Pacorig: pianoforte; Zeno De Rossi: batteria.

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