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Jimmy Scott: I Go Back Home: A Story About Hoping And Dreaming
Accanto al disco è stato realizzato un documentario del regista Yoon-ha Chang sulla genesi del lavoro e la vita del singolare interprete con altre testimonianze illustri (Quincy Jones, Tommy LiPuma, Madeleine Peyroux).
L'album è ovviamente un tributo e una celebrazione ma è importante sottolineare la sua distanza dalle tante operazioni superficiali e/o spettacolari prodotte su un artista in età avanzata. Anche se in condizioni fisiche precarie, Jimmy ci regala una meravigliosa e straziante testimonianza della sua arte, una soulfulness diventata negli anni disadorna e dolente, ricca di una tensione emotiva che pochi interpreti hanno saputo esprimere.
Per lui ogni song non è mai stato un oggetto da riproporre ma un momento da vivere con struggente partecipazione, interpretandolo con grazia e profondità. "Nel rapporto con una canzoneha detto in un'intervistaè importante concentrarsi sul colore e sul clima dell'interpretazione, raccontare una storia e darle un significato." In questo disco lo fa in modo magistrale, restando come sempre legato all'identità melodica dei brani.
Quello che accade nel corso della registrazione è commovente. La dimensione disadorna, dolente e la profondità con cui Jimmy disegna alcuni classici della canzone americana fa ricordare Lady in Satin di Billie Holiday: la dolcezza delle orchestrazioni per archi e i limpidi interventi degli ospiti si coniugano alle pieghe abrasive e languide della sua voce, talvolta adagiata sul parlato.
Risulta evidente già dal brano d'apertura, quel "Motherless Child" che è stato uno dei suoi temi favoriti. I partner gli sono vicini con rispetto e partecipazione e i momenti coinvolgenti sono davvero molti. Joey De Francesco suona l'organo con rara grazia; il chitarrista e cantante brasiliano Oscar Castro-Neves (purtroppo scomparso nel 2013) è il partner ideale per una versione di "Love Letters" che si snoda sulle ali della bossa nova; Kenny Barron e Till Brönner offrono pregevoli interventi rispettivamente in "How Deep Is the Ocean" e "If I Ever Lost You." Tra i brani non poteva mancare quel "Everybody's Somebody's Fool" che, nel 1950 con Lionel Hampton, rappresentò il primo e unico successo commerciale di Jimmy Scott. In quest'ultima versione lo affianca James Moody (anche lui scomparso nel 2010).
Una testimonianianza singolare e preziosa. La dolcezza straziata dell'ultimo Jimmy Scott ci accompagnerà a lungo.
Track Listing
Motherless Child; The Nearness of You; Love Letters; Easy Living; Someone to Watch Over Me; How Deep Is the Ocean; If I Ever Lost You; For Once in My Life; I Remember You; Everybody Is Somebody's Fool; Folks Who Live on the Hill; Poor Butterfly.
Personnel
Jimmy Scott
vocalsJimmy Scott: voce; Joey DeFrancesco: organo; Kenny Barron: pianoforte; Martin Gjakonovski: contrabbasso; Hans Dekker: batteria; Joe Pesci: voce; Michael Valerio: contrabbasso; Peter Erskine: batteria; Oscar Castro-Neves: voce, chitarra; Gregoire Maret: armonica; John Pisano: chitarra; Renee Olstead: voce; Till Brönner: tromba; Bob Mintzer: sax (tenore); Monica Mancini: voce; Arturo Sandoval: tromba; James Moody: sax (tenore); HBR Studio Symphony Orchestra.
Album information
Title: I Go Back Home: A Story About Hoping And Dreaming | Year Released: 2017 | Record Label: Eden River Records
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