George Haslam - Stefano Pastor - Steve Kershaw - Paul Hession: Helios Suite

L'Art Ensemble è infatti il riferimento immediato del nucleo del disco, ovvero l'omonima Helios Suite, suddivisa in tre movimenti e firmata collettivamente dai quattro musicisti coinvolti nell'incisione, tra i quali non poteva mancare il mentore George Haslam, fondatore della Slam Records. L'Art Ensemble, si diceva, rievocata nella ritualità delle improvvisazioni collettive, nella sacralità di certe atmosfere, nei tappeti di percussioni ammiccanti all'Est distesi dallo splendido Paul Hession (irresistibile il dipanarsi ipnotico del terzo movimento), negli intrecci e intagli dei crescendo. Indicativi, già di per sé, i mitologici rimandi alla classicità greca, al sole (Helios), alla sera (Hespera), al giorno (Hemera), in una sorta di celebrazione pagana vicina alle suggestioni misteriche della creatura di Roscoe Mitchell.

Calzante a tal proposito l'incipit del disco affidato a "Marianao," da qualche parte fra il primo Billy Bang e il Revolutionary Ensemble più esoterico. Meno convincente, invece, la scelta della chiosa, una "Abingdon" ironicamente monkiana che marca uno strappo violento rispetto alle atmosfere dominanti.

Struggente il violino di Pastor, che si concede pure un paio di evocative sortite al flauto di legno, mentre Haslam ha l'accortezza di dosare la voce soverchiante del baritono, evitando di turbare l'atmosfera meditativa di certi passaggi. Impeccabile il sostegno di Kershaw al contrabbasso, anche se a rubare la scena è il drumming fantasioso e composito di Hession, maestro di mimetismo percussivo.

Da ascoltare e riascoltare...

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