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Hatfield and the North: Hatfield and the North
ByLe vicende di questi quattro musicisti si sono spesso intrecciate in varie formazioni che gravitavano fra Londra e Canterbury, ma la sintesi fra rock progressivo, jazz e pop che hanno saputo creare nei due album registrati da 'Hatfield and the North' rimane probabilmente insuperata.
I due album sono stati da poco ristampati con alcune bonus track. Il primo porta come titolo il nome della band che, per la cronaca, deriva da un cartello a nord di Londra che fornisce una indicazione abbastanza generica per dirigersi verso il nord della capitale inglese e della Gran Bretagna.
L'album parte con due brevissimi brani che ci portano immediatamente dentro allo scenario onirico del gruppo, uno scenario impalpabile che è un po' la loro cifra stilistica. Non fatevi ingannare dall'abbondanza di titoli nei quali è suddiviso l'album. In realtà i pezzi sono quasi sempre legati fra di loro e spesso il gruppo tocca momenti meravigliosamente espressivi proprio nelle transizioni fra una idea e l'altra.
Le tastiere di Dave Stewart sono quasi sempre al centro della scena, ben calibrate ed eleganti, con quel tocco classicheggiante che però non lascia nulla di intentato nell'area della espressività, forzature comprese. La perfetta integrazione fra le idee dei quattro musicisti è comunque il presupposto imprescindibile per il gruppo guidato da Pyle e quindi le tastiere di Stewart non prendono mai un deciso sopravvento.
La musica è spesso caratterizzata da interventi vocali di Richard Sinclair e di tre cantanti che ironicamente vengono rinominate The Northettes. Nel brano "Calyx" lo voce di Robert Wyatt si aggiunge a quella di Richard Sinclair per uno dei momenti più intensi dell'avventura di 'Hatfield and the North.' In altre circostanze il legame di questo gruppo con i 'Matching Mole' di Wyatt sono evidentissimi e non a caso il chitarrista Phil Miller aveva proprio militato in quel meraviglioso gruppo di Wyatt, capace probabilmente di toccare vette poetiche ancora più intense.
I tre brani aggiunti come bonus track forniscono un importante tassello per capire meglio l'evoluzione del gruppo fra il primo e il secondo album, The Rotters' Club, (per leggerne la recensione clicca qui). I primi due brani erano stati pubblicati come 45 giri, mentre il terzo, molto più lungo, era uscito in una compilation della mitica Virgin Records, che allora stava muovendo i suoi primi passi. Bei tempi...
Track Listing
01. The Stubbs Effect; 02. Big Jobs (Poo Poo Extract); 03. Going Up to People and Tinkling; 04. Calyx; 05. Son of "There's No Place Like Homerton"; 06. Aigrette; 07. Rifferama; 08. Foi De Rol; 09. Shaving Is Boring; 10. Licks for the Ladies; 11. Bossa Nochance; 12. Big Jobs No. 2 (by Poo and the Wee Wee); 13. Lobster in Cleavage Probe; 14. Gigantic Land Crabs in Earth Takeover Bid; 15. The Other Stubbs Effect; 16. Let's Eat Real Soon; 17. Fitter Stoke Has a Bath; 18. Your Majesty Is Like a Cream Donut incorporating Oh What a Lonely Lifetime.
Personnel
Dave Stewart
keyboardsDave Stewart (tastiere); Phil Miller (chitarre); Richard Sinclair (basso, voce); Pip Pyle (batteria); Amanda Parsons, Barbara Gaskin e Ann Rosenthal) (voce); Geoff Leigh (sax, flauto); Jeremy Baines (pixiephone); Robert Wyatt (voce).
Album information
Title: Hatfield and the North | Year Released: 2009
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