Hugo Carvalhais: Grand Valis
Hugo Carvalhais, trentottenne contrabbassista di Oporto presenta il suo terzo disco (nel primo, Nebulosa, sempre per la Clean Feed, era presente Tim Berne) con una formazione assai particolare: al suo fianco, infatti, il tastierista Gabriel Pinto, impiegato soprattutto all'organo, e il violinista Dominique Pifarély, oltre a Jeremiah Cymerman all'elettronica.
Come testimoniato già dai titoli (quello dell'album rimanda a un libro di Philip Dick) l'ispirazione della musica viene dal mistero del mondo, della sua nascita e delle sue manifestazioni più sorprendenti e/o inspiegabili. Così che -complice anche la frequente presenza dell'organo -il lavoro si sviluppa come un'astratta, sognante e trascendente meditazione, in alcuni momenti quasi sacra -specie quando a dominare la scena sono l'organo e l'elettronica -in altri più drammatica -quando a essere protagonista è il violino di un come sempre spettacolare Pifarély.
Carvalhais è presente come strumentista con parsimonia: quando c'è -come nella traccia iniziale -esprime tangibilmente le proprie qualità anche come contrabbassista dal fraseggio netto e dal suono profondo e caldo; quando è meno presente -come nella traccia finale -fa valere, come in tutto l'album, il valore delle proprie composizioni (i brani sono tutti suoi, esclusi "Logos" e "Digitalis," scritti in collaborazione con Pinto) e l'originalità della proposta musicale.
Anche se farà forse arricciare il naso a chi cerchi maggiore ritmo o intensità dinamica, Grand Valis è un lavoro difficile da etichettare a cagione della sua originalità, si ascolta sempre con molto coinvolgimento e piacere, contiene momenti di grande creatività e spazi virtuosistici, specie per Pifarély e per il leader . Tanto basta per darne un giudizio più che positivo.
Come testimoniato già dai titoli (quello dell'album rimanda a un libro di Philip Dick) l'ispirazione della musica viene dal mistero del mondo, della sua nascita e delle sue manifestazioni più sorprendenti e/o inspiegabili. Così che -complice anche la frequente presenza dell'organo -il lavoro si sviluppa come un'astratta, sognante e trascendente meditazione, in alcuni momenti quasi sacra -specie quando a dominare la scena sono l'organo e l'elettronica -in altri più drammatica -quando a essere protagonista è il violino di un come sempre spettacolare Pifarély.
Carvalhais è presente come strumentista con parsimonia: quando c'è -come nella traccia iniziale -esprime tangibilmente le proprie qualità anche come contrabbassista dal fraseggio netto e dal suono profondo e caldo; quando è meno presente -come nella traccia finale -fa valere, come in tutto l'album, il valore delle proprie composizioni (i brani sono tutti suoi, esclusi "Logos" e "Digitalis," scritti in collaborazione con Pinto) e l'originalità della proposta musicale.
Anche se farà forse arricciare il naso a chi cerchi maggiore ritmo o intensità dinamica, Grand Valis è un lavoro difficile da etichettare a cagione della sua originalità, si ascolta sempre con molto coinvolgimento e piacere, contiene momenti di grande creatività e spazi virtuosistici, specie per Pifarély e per il leader . Tanto basta per darne un giudizio più che positivo.
Track Listing
Exegesis; Logos; Oblong Emissions; Anamnesis; Involution; Decoding Maya; Amigdala Waves; Holographic Maya; Digitalis; Zebra.
Personnel
Hugo Carvalhais: contrabbasso, elettronica; Dominique Pifarély: violino; Gabriel Pinto: organo, tastiere; Jeremiah Cymerman: manipolazioni elettroniche.
Album information
Title: Grand Valis | Year Released: 2016 | Record Label: Clean Feed Records
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Hugo Carvalhais
CD/LP/Track Review
Neri Pollastri
Clean Feed Records
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