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Gent Jazz Festival

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Gent - 08-19.07.2009

La città di Gent (Gand in francese) ha una storia davvero colma di eventi, di passaggi di popoli, di mutazioni architettoniche e stilistiche che hanno attraversato i secoli.

Il patrimonio artistico/culturale della città, da poco dichiarata patrimonio culturale dell'umanità dall'UNESCO, è impreziosito da un ottimo museo d'arte contemporanea e un museo cittadino di Belle Arti che contiene le opere di quell'eccentrico pittore di nome Hieronymus Bosch e altri maestri fiamminghi.

Importanti monumenti di carattere religioso possono essere esplorati in questa città, chiese e cattedrali che ospitano opere di Van Eyck e Rubens.

In questa splendida cornice, ci occupiamo dei grandi nomi in cartellone per l'edizione 2009 del Gent Jazz Festival, rassegna che per costanza, qualità e importanza dei musicisti invitati, si piazza tra i più grandi festival europei.

Scorrendo la lista dei musicisti invitati dall'organizzatore Bertrand Flamang (v.foto) troviamo non solo jazzisti ma, in una visione più ampia, gli organizzatori hanno coinvolto personaggi del calibro di BB King, George Benson, Richard Galliano, Lambchop, Joe Jackson, Marianne Faithfull.

Dal lato più prettamente jazzistico, ascolteremo venerdì 10 luglio il collaudato trio di McCoy Tyner (per l'occasione un quintetto in realtà) con Bill Frisell alla chitarra, Gerald Cannon al contrabbasso, Gary Bartz ai sassofoni e clarinetto, Eric Kamau Gravatt (batteria).

Anche il Brad Mehldau Trio propone un live set sicuramente collaudato e ispirato, la serata di domenica 12 luglio in supporto a Richard Galliano, con il suo All Star Quartet, in cui il "pianista a bretelle" francese sarà accompagnato per l'occasione dal piano del cubano Gonzalo Rubalcaba, Clarence Penn alla batteria e colui che viene definito il "Jaco Pastorius africano," ovvero Richard Bona al basso.

Anche quest'anno Gent offre una rassegna non esclusivamente concentrata sul jazz ma aperta a nomi che hanno fatto la storia della musica popolare del ventesimo secolo. Ne è la prova, il 9 luglio, l'esibizione del Sing the Truth - The Music of Nina Simone con l'intervento della stessa figlia della mitica voce americana, Lisa Simone Kelly, accompagnata dal canto di Dianne Reeves, Lizz Wright e Angelique Kidjo.

Marianne Faithfull, reduce dall'ottimo album Easy Come, Easy Go, realizzato reinterpretando brani di Dolly Parton, Duke Ellington, Black Rebel Motorcycle Club, Morrissey tra gli altri, con ospiti del calibro di Marc Ribot, Cat Power, Warren Ellis al violino, Nick Cave, si esibisce sabato 18 luglio.

Ma prima potremo ascoltare due chitarristi che semplicemente possono essere definiti come due leggende viventi dello strumento a sei corde, BB King (il primo giorno, in apertura festival, l'8 luglio) e George Benson (sabato 11 luglio).

Da segnalare un'altra band che non disdegna le atmosfere pop come i Lambchop di Kurt Wagner da Nashville, musica quasi cantautoriale, tra il malinconico e l'ironico.

Si esibiscono proprio prima di Rodrigo Y Gabriela, voce e chitarra acustica, un mélange di rock, flamenco, metal. Il duo messicano ha iniziato a suonare per le strade e i pub di Dublino, colpendo per le rivisitazioni di famosi brani della storia del rock, Led Zeppelin, Pink Floyd, Metallica. Il tutto accade la sera di venerdì 12 luglio.

In chiusura, un nome nuovo per la rassegna belga, Jamie Cullum, giovane rivelazione (a 19 anni il suo primo album "Heard it all Before"), giunto al suo terzo album per Universal dal titolo "Twentysomething". Un live set che si preannuncia come una miscela esplosiva di jazz, rock, pop, blues e funk. Non vediamo l'ora.

Foto di Jos L. Knaepen (la prima e la seconda)

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