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Frank Gratkowski: pronto a tutto!

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Per me la forma conta molto, ed è ciò che spesso manca nella musica improvvisata.
Articolo di Martin Longley

Il musicista tedesco Frank Gratkowski ha il dono di padroneggiare qualsiasi strumento ad ancia gli capiti a tiro; inoltre può avvalersi di una gamma particolarmente vasta di collaborazioni, che gli fornisce occasioni e stimoli molto interessanti. Nell'Ottobre 2009 è tornato a New York insieme al suo trio col quale ha pubblicato tre album negli ultimi 6 anni: Kwast (Konnex, 2004), Unearth (Nuscope, 2005) and Palaë (Leo, 2006).

Nella sua esibizione al Roulette, Gratkowski ha suonato con il pianista tedesco Achim Kaufmann e con il contrabassista olandese Wilbert De Joode per una sessione che hanno voluto definire "musica da camera improvvisata."

Spiega Gratkowski: "Non ci sono regole prestabilite. Facciamo ciò che definisco una composizione istantanea. Il fatto di strutturare la musica sul momento è molto importante. Per me la forma conta molto, ed è ciò che spesso manca nella musica improvvisata. L'altra giustificazione del termine 'musica da camera' è data dal tipo di strumenti usati, acustici e non elettronici."

Quando suona, Gratkowski combina la passione ed il controllo, qualità che gli sono peculiari sia che suoni un sax alto, un clarinetto, un clarinetto basso o uno contrabbasso. Riesce a canalizzare precisamente le sonorità più estreme all'interno di sfoghi accuratamente studiati. Come un outsider estremista che ha interiorizzato un insieme di strumenti mentali di editing, riesce a generare idee spontanee ma raffinate a ritmo sostenuto. Che l'ascoltatore tenga conto della loro natura improvvisata o meno, la forma di queste costruzioni rimane assolutamente ineccepibile.

Il nome di De Joode suonerà di certo familiare agli aficionados della scena Jazz olandese, ma quello di Achim Kaufmann è probabilmente meno noto. "Ho suonato con Achim la prima volta quando frequentavo il Conservatorio di Colonia," afferma Gratkowski. "Vale a dire almeno 25 o 30 anni fa. Abbiamo suonato insieme per alcuni anni, e ci siamo incontrati nuovamente dopo una lunga pausa. Mi ha chiesto di duettare con lui alla radio SWR nel 2002, quando vinse il premio SWR-Jazz. Achim è uno dei migliori musicisti che io conosca, e continua a migliorare col tempo!"

In Palaë (Leo, 2006), Kaufmann è il meno abrasivo dei tre: accenna e scorazza mentre Gratkowski rovista nelle più profonde e viscerali ruvidità del suo clarinetto basso. Anche De Joode suona con una veemenza contenuta, usando il suo archetto aspramente, tirando fuori la vera essenza della durezza delle corde. Kaufmann fa da contorno e si intromette tra gli altri due, con interventi puntigliosi ma molto più leggeri. Gratkowski può scegliere di soffocare il suono come se i canali del suo strumento fossero intasati e avessero bisogno di essere sturati. Insieme a De Joode, esplora sonorità che sono sia estremamente basse e rotonde che profondamente di atmosfera.

Gratkowski ha improvvisato con schiere di musicisti, e ha sviluppato una strategia incredibilmente diretta per lavorare con loro. "Uso sempre lo stesso approccio quando lavoro con altri musicisti sull'improvvisazione," rivela. "Cerco di connettermi con loro, di migliorare la musica. Mi limito ad ascoltare e provare a far cose che rendano la musica più interessante."

Gratkowski ci svela che questo trio ha ancora in serbo altre registrazioni molto valide, per cui la prospettiva di un quarto album è tutt'altro che improbabile. La moltitudine delle sue performance può disorientare, da quanto Gratkowski è prolifico, sia per quanto riguarda gli eventi dal vivo che le registrazioni. Di recente, è stato in tournée in Russia con la rock band dei Ruptured Kidney, con i quali si è deliberatamente limitato ad usare un solo strumento, il sax alto. Sempre in Ottobre è stata la volta di un trio differente, accompagnato in tournée per l'Europa da Chris Brown (pianoforte/tastiere) e William Winant (percussioni). Subito dopo il tour di Novembre negli Stati Uniti, Gratkowski ha lavorato ad una nuova composizione per due festival di musica contemporanea: il November Music Festival (Olanda) e l'Huddersfield Music Festival (Inghilterra). Comporre musica per ensemble più ampi è un ulteriore aspetto della multiforme espressione musicale di Gratkowski.

"È un altro mondo," sorride. "Uso ogni metodo a disposizione. Talvolta compongo per sassofono, talvolta per piano. Altre volte canto qualcosa, lo registro e lo trascrivo. Poi lo modifico. Spesso, uso il computer. Ultimamente mi sto interessando sempre più di sistemi e probabilità. Molto spesso, uso un linguaggio di programmazione object-oriented chiamato Open Music, sviluppato dall'IRCAM [l'istituto di ricerca sulla musica elettronica di Parigi]. È basato sul linguaggio di programmazione Lisp. Per lavorarci più efficacemente, ho impiegato un anno per imparare a programmare la base musicale a basso livello. Uso il programma anche per effettuare l'analisi spettrale del suono, come ad esempio per le multifoniche sul mio sax alto. Per la mia composizione per orchestra 'Pyrsos,' ho scritto un programma molto complesso che genera quasi tutte le parti scritte della composizione."

La Prima della nuova composizione si è tenuta poco dopo l'esibizione di Gratkowski a New York, al November Music Festival in Olanda. A proposito di questa, Gratkowski aveva detto: "Il quadro d'insieme è pronto, ora devo tirar fuori la musica da tutti gli elementi che vi voglio includere. Non è facile da spiegare, perchè è un processo complesso. Raccogli le idee, poi ne butti via la maggior parte e spesso ottieni qualcosa totalmente differente!"

All'inizio del 2010, il trio con Kaufmann e De Joode sarà in tournée per l'Europa, accompagnato anche dal percussionista Parigino Lê Quan Ninh. "È un mago della musica che essenzialmente improvvisa, ma che suona anche musica classica contemporanea. Usa solo una grancassa e piccoli oggetti. Lo conosco da tempo e ho sempre desiderato suonare con lui. Ora finalmente ne ho la possibilità: anche Achim e Wilbert adorano il modo in cui suona. Non vedo davvero l'ora di suonare con lui. Non si tratterà di un contributo folkloristico, tradizionale, o forse sì, se nel frattempo ha cambiato il suo modo di suonare, chi lo sa! Come Lê Quan Ninh ha detto di recente durante un simposio: nell'improvvisazione devi essere pronto a tutto e trovare una soluzione per cavartela."

Discografia Selezionata:

Frank Gratkowski - Chris Brown - William Winant Wake (Live at Mills College) (Red Toucan, 2007)

Frank Gratkowski - Misha Mengelberg Vis-à-Vis (Leo, 2006)

Achim Kaufmann - Frank Gratkowski - Wilbert De Joode Palaë (Leo, 2006)

Frank Gratkowski Quartet Spectral Reflections (Leo, 2001)

Frank Gratkowski - Fred Van Hove - Tony Oxley GratHovOx (Nuscope, 2000)

Frank Gratkowski - Georg Graewe - Paul Lovens Quicksand (Meniscus, 1999)

Frank Gratkowski Trio The Flume Factor (Random Acoustics, 1997)

Traduzione di Stefano Commodaro

Foto di Claudio Casanova

Articolo riprodotto per gentile concessione di All About Jazz USA

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