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Adam O'Farrill: For These Streets

Adam O'Farrill: For These Streets
Con questo nuovo disco Adam O’Farrill scrive una delle pagine più avvincenti del 2025, confermando di non essere solo un magistrale trombettista ma un compositore d'alto spessore anche per medio organico.

Nei quattro album col quartetto Stranger Days, ha dimostrato di saper integrare con coerenza le forme del post bop degli anni sessanta con gli sviluppi delle avanguardie successive e in questo ottetto stellare prosegue, ampliando lo spettro armonico e timbrico con l'uso di vibrafono (Patricia Brennan), chitarra (Mary Halvorson), flauto, eufonio, clarinetto, sax contralto e tenore e trombone (con Kevin Sun, David Leon e Kalun Leung) più l'apporto ritmico del bassista Tyrone Allen II e del batterista Tomas Fujiwara.

Dotato di una spiccata curiosità intellettuale—che abbraccia i contributi della musica da camera e sinfonica e si estende alla letteratura e al cinema—anche in quest'album O'Farrill trae ispirazione da molteplici fonti.

Il tema di fondo sono gli anni trenta con alcune grandi opere dell'epoca. In letteratura "Tropico del Cancro" di Henry Miller, "Furore" di John Steinbeck e "Le Onde" di Virginia Woolf ; nel cinema "Luci della città" di Chaplin; nel jazz Duke Ellington; nella musica classica il "Concerto per pianoforte in sol maggiore" di Ravel, alcune opere di Stravinsky, Messiaen e Chávez.

In ogni brano O'Farrill esplora differenti soluzioni formali e abbinamenti strumentali. "Con Stranger Days—ha detto il trombettista—ho cercato in qualche modo di massimizzare la strumentazione e spingerla ai suoi limiti, per ottenere un suono quasi orchestrale solo noi quattro. Con l'ottetto ci sono momenti in cui la musica raggiunge quella profonda densità ma ho anche voluto esplorare le relazioni all'interno dell'ensemble in un modo che Stranger Days non fa."

Per questo motivo l'approccio cameristico (astratto) ha un peso rilevante nel percorso, privilegiando atmosfere lente ed evanescenti. Si veda il dolente "Nocturno, 1932" con David Léon protagonista al flauto; lo straniante duo tromba/chitarra di "Streets" o il dilatato e rumoristico "Scratching the Surface of a Dream."

In altri brani l'esplorazione entra in territori contemporanei, anche oltre il jazz: si veda l'ipnotico "The Break Had Not Come" costruito sulla contrapposizione tra rade note di vibrafono ed iterativi accordi di chitarra. Ed ancora "And So On" dove convivono libera improvvisazione free ed estreme rarefazioni della forma.

Il percorso dell'album è incastonato da due brani di alta suggestione jazzistica. In apertura abbiamo "Swimmers," introdotto dai dissonanti accordi in rubato della Halvorson che si risolve in un impetuoso quadro boppistico con O'Farrill protagonista e prosegue con variopinte orchestrazioni. In chiusura si impone "Late June": la palpabile tensione d'inizio creata dagli arpeggi ipnotici di chitarra, dal contrabbasso e dal vibrafono si risolve in una parentesi orchestrale dove rivive la sontuosità timbrica del primo Novecento riletta in prospettiva mingusiana. Una musica appassionante in tutto il percorso, che cattura per varietà e ricercatezza delle soluzioni

Album della settimana.

Track Listing

Swimmers; Nocturno, 1932; Scratching the Surface of a Dream; Migration; Speeding Blots of Ink; Streets; And So On; The Break Had Not Come; Rose; Late June.

Personnel

Kevin Sun
saxophone, tenor
David Leon
saxophone, alto
Kalun Leung
trombone
Patricia Brennan
vibraphone
Eli Greenhoe
composer / conductor

Album information

Title: For These Streets | Year Released: 2025 | Record Label: Out Of Your Head Records

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