Home » Articoli » Album Review » Gretchen Parlato: Flor

3

Gretchen Parlato: Flor

By

Sign in to view read count
Gretchen Parlato: Flor
Dopo un'assenza di sei anni dedicati alla maternità, Gretchen Parlato torna con un album magistrale per l'equilibrio che esprime tra ricercatezza, lirismo e intatta spinta a riformulare creativamente i brani. A capo di un nuovo organico—arricchito da Gerald Clayton al piano e tastiere, Mark Guiliana alla batteria e Airto Moreira alle percussioni e voce, in veste di ospiti—la cantante losangelina conferma in Flor la sua collocazione d'interprete assolutamente personale, che non può "temere" nulla dall'ingresso in scena delle splendide vocalist di ultima generazione.

Il percorso è ancor più eclettico dei dischi precedenti ma il risultato è quanto mai omogeneo e maturo. Gretchen Parlato esprime la sua cifra jazzistica con scelte (di repertorio e interpretative) sempre sofisticate e uno stile vocale avvincente per il gioco delle ombreggiature timbriche e delle pause, per la sensuale tensione emotiva e il ricercato timing.

Il titolo in lingua portoghese rimanda immediatamente al suo grande amore per la bossa nova e le altre musiche brasiliane che lei canta in lingua originale col suo timbro leggermente nasale e quell'incedere indolente che non è così facile da assimilare. La connessione col Brasile è accentuata dall'organico comprendente il chitarrista Marcel Camargo e il batterista Leo Costa, due artisti d'alto valore ed esperienza mentre la presenza dell'eclettico violoncellista armeno Artyom Manukyan è ideale per le incursioni nell'universo classico (fino a Johann Sebastian Bach). Altre pregevoli reinterpretazioni vengono dai repertori di David Bowie ("No Plan"), Anita Baker ("Sweet Love"), Pixinguinha ("Rosa") e altri autori.

Il disco inizia con un'ammaliante versione di "È Preciso Perdoar," un classico di Joao Gilberto che Gretchen Parlato interpreta in inglese e portoghese, sostenuta da un'iterativa base ritmica di chitarra acustica e sottolineature di violoncello. Un vivace clima fusion, incrementato dalla presenza di Clayton al Fender Rhodes, caratterizza poi la reinterpretazione di "Sweet Love" e dà alla cantante l'occasione d'improvvisare usando la voce come uno strumento.

Ogni brano è una scoperta. La tappa di un percorso attentamente concepito sul terreno di una ricerca variopinta e preziosa allo stesso tempo. Splendido esempio è l'interpretazione di "Rosa," grande classico della musica brasiliana che Gretchen interpreta vocalizzando, in una sontuosa integrazione con atmosfere bachiane. Altra esecuzione particolarmente avvincente è "What Does a Lion Say," un valzer disegnato con grazia, esaltato da un prezioso arrangiamento e intensi assoli.

Non possiamo parlare di tutti i temi ma è davvero difficile tralasciare la radiosa esuberanza carioca di "Roy Allen," brano composto da Roy Hargrove che vede Airto Moreira come ospite, l'originale lettura di una parte della "Cello Suite No. 1, BWV 1007" di Bach o l'intensa quanto drammatica interpretazione di "No Plan" di David Bowie.

Uno dei migliori album di jazz vocale degli ultimi anni, e quindi certamente album della settimana.

Track Listing

É Preciso Perdoar; Sweet Love; Magnus; Rosa; What Does a Lion Say?; Roy Allan; Wonderful; Cello Suite No. 1, BWV 1007: Minuet I / II; No Plan.

Personnel

Album information

Title: Flor | Year Released: 2021 | Record Label: Edition Records


Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.