Rubalcaba Potter Harland Grenadier: First Meeting

Un’ora e mezza abbondante di musica bella tirata (diciamo ad ampie campate: sei soli brani tutti superiori ai tredici minuti) colta dl vivo al Dizzy’s Club di New York a fine agosto 2022 è quanto ci arriva da questo autentico supergruppo forte di quattro prime donne dell’odierna scena jazzistica americana, situazione che può determinare una catena ininterrotta di scontri al vertice (accade spessissimo), ciò che qui non accade se non del tutto marginalmente, visto che la musica, pur incamminata lungo itinerari del tutto rispettosi del grande ceppo jazzistico, non scade mai sul terreno della blowin’ session (o lì nei pressi), per quanto ciascuno dei quattro protagonisti dell’incisione abbia ampio modo di dare fondo alle proprie – notevoli – risorse solistiche (Rubalcaba in testa, ma era abbastanza prevedibile).

Si parte da un tema di Chick Corea, in cui i quattro hanno subito modo di squadernare ciò che andranno poi a ribadire nei cinque brani che seguono (uno a testa, in quanto a firme, con in mezzo, in apertura di secondo cd, “Con Alma” di Dizzy Gillespie), che crediamo possiate tranquillamente immaginare nel suo svolgimento, sempre molto puntuale, grammaticalmente impeccabile, privo di soluzioni azzardate ma non per questo di mera routine, anzi spesso scintillante, coinvolgente, capace di farsi ascoltare senza venire troppo a compromessi con la propria immagine del jazz come musica in continuo divenire. Non è più così, da tempo, anche se chi azzarda, per fortuna, c’è ancora. Non qui, ma per una volta, viste le doti di ciascuno dei quadrumviri, la cosa non ci deprime neanche un po’.

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