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Enrico Rava: Edizione Speciale
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Nel 2019 Enrico Rava ha tagliato il nobile traguardo degli ottant'anni. Lo ha fatto con la leggerezza densa di sostanza, di sensibilità che hanno sempre distinto il suo operato. In questo documento proveniente da un concerto in Belgio, all'Antwerp Jazz Middelheim Festival, si avverte tutta la baldanza della spontaneità, della estroversione che scatta spesso nei rapporti tra Rava e i giovani di cui il trombettista si circonda.
I suoni sono catturati con tale immediatezza che sembra di essere in prima fila tra il pubblico: si sentono le grida di incitamento reciproche, si avverte palpabile la tensione della performance, si partecipa all'intenso scambio dialogico degli strumenti. Correva proprio l'estate di quel 2019, si celebrava proprio in quei giorni di agosto il compleanno del musicista. Ricorrevano contemporaneamente le cinquanta primavere di attività discografica dell'etichetta ECM, per la quale Rava giunge con questa pubblicazione al diciottesimo disco (più di metà della sua intera produzione da leader), a partire da The Pilgrim and the Stars, del 1975.
Un concerto straordinario, come si avverte fin dalle primissime battute, che trasmettono anche all'ascolto domestico l'elettricità del palco. Un ricordo convalidato dalle parole del trombettista: "Tra i tantissimi concerti di quell'anno conservavo il ricordo di una serata particolarmente riuscita. Un rapporto molto caldo col pubblico, un'energia fuori del comune e un'intesa straordinaria tra i musicisti in palcoscenico. Qualche mese fa la sorpresa graditissima. Mi telefona Manfred Eicher per dirmi di aver ascoltato la registrazione di Middleheim. Gli piace molto ed è intenzionato a pubblicarlo. Si tratta proprio di quella serata molto speciale che mi era rimasta impressa."
Per quella serie di concerti, il nucleo del New Quartet, che riunisce talenti ormai ben affermati della giovane scena italiana, come il chitarrista Francesco Diodati, il contrabbassista Gabriele Evangelista e il batterista Enrico Morello, fu ampliato nella forma dell'Edizione Speciale, con l'inserimento dell'altrettanto giovane e apprezzato Giovanni Guidi al pianoforte, già membro da più di dieci anni del quintetto di Rava, e dell'ottimo Francesco Bearzatti al sax tenore. L'ascolto del CD rappresenta un piacere prezioso: l'intesa straordinaria e l'energia fuori del comune di cui parla il nostro insigne sono palpabili immediatamente, dopo la concisa, aforistica introduzione della tromba. Il tema scoppiettante di "Infant" arriva come un fulmine, viene accerchiato e spronato da una batteria scalpitante, per sfociare nella nota straniante della chitarra che qui balena come uno squarcio da zampata felina, dando il via al solo di tromba, poi di pianoforte, fluido e accidentato come un torrente, e della stessa chitarra, che con piglio allusivo e obliquo allarga lo spazio espressivo.
Quanto nell'originale versione di "Infant" in Wild Dance del 2015, con il trombone di Gianluca Petrella, si risolveva nell'arco di tre minuti, trova qui un ampio sviluppo di tredici, chiosato da un intervento davvero intenso del contrabbasso di Evangelista. L'incalzare che circonda e si insinua nella musica di questo brano (tra i preferiti dallo stesso trombettista) e di tutto il disco non è mai eccessivo, è gestito da tutti come un raro gioco collettivo di acrobazia, di dialogo dove ognuno trova ben più spazio di quello che sembrerebbe disponibile. Magia. Quella leggerezza insolente, ma anche sciamanica di cui parla magistralmente Calvino in Lightness, una delle sue Lezioni americane.
Altri brani del repertorio di Rava trovano qui mirabile versione, insieme a temi come "Once Upon a Summertime," che si riversa nel delizioso "Theme for Jessica Tatum," e al vivace, sbarazzino "Quizás, Quizás, Quizás," che ci ricorda una delle anime del trombettista, radicata nel Sudamerica. "Wild Dance" e "Diva," che allo stesso modo di "Infant" vengono dal CD del 2015, ricevono pure una dilatazione di tempo e intensità espressiva, il primo a vantaggio della splendida relazione tra Rava e il pianoforte di Guidi dapprima, la chitarra e l'elaborazione elettronica di Diodati poi. Questo si innesta direttamente nello storico brano "The Fearless Five," che risale agli anni Settanta, con la versione del quartetto formidabile che allineava alla tromba di Rava il trombone di Roswell Rudd, il contrabbasso di Jean-Francois Jenny-Clark e la batteria di Aldo Romano, sempre documentato ECM. Qui si apprezzano la relazione stretta, stimolante tra tromba e sax tenore dapprima, poi l'ispirato, energico assolo di Guidi e l'intervento sensibile di Morello. Mirabile il sigillo della chitarra, prima che nuovamente si arrivi, con "Le Solite Cose," al dialogo serrato tra Rava e Bearzatti.
Momenti di grazia, catturati opportunamente da questo CD. Speciale. Ed album della settimana.
I suoni sono catturati con tale immediatezza che sembra di essere in prima fila tra il pubblico: si sentono le grida di incitamento reciproche, si avverte palpabile la tensione della performance, si partecipa all'intenso scambio dialogico degli strumenti. Correva proprio l'estate di quel 2019, si celebrava proprio in quei giorni di agosto il compleanno del musicista. Ricorrevano contemporaneamente le cinquanta primavere di attività discografica dell'etichetta ECM, per la quale Rava giunge con questa pubblicazione al diciottesimo disco (più di metà della sua intera produzione da leader), a partire da The Pilgrim and the Stars, del 1975.
Un concerto straordinario, come si avverte fin dalle primissime battute, che trasmettono anche all'ascolto domestico l'elettricità del palco. Un ricordo convalidato dalle parole del trombettista: "Tra i tantissimi concerti di quell'anno conservavo il ricordo di una serata particolarmente riuscita. Un rapporto molto caldo col pubblico, un'energia fuori del comune e un'intesa straordinaria tra i musicisti in palcoscenico. Qualche mese fa la sorpresa graditissima. Mi telefona Manfred Eicher per dirmi di aver ascoltato la registrazione di Middleheim. Gli piace molto ed è intenzionato a pubblicarlo. Si tratta proprio di quella serata molto speciale che mi era rimasta impressa."
Per quella serie di concerti, il nucleo del New Quartet, che riunisce talenti ormai ben affermati della giovane scena italiana, come il chitarrista Francesco Diodati, il contrabbassista Gabriele Evangelista e il batterista Enrico Morello, fu ampliato nella forma dell'Edizione Speciale, con l'inserimento dell'altrettanto giovane e apprezzato Giovanni Guidi al pianoforte, già membro da più di dieci anni del quintetto di Rava, e dell'ottimo Francesco Bearzatti al sax tenore. L'ascolto del CD rappresenta un piacere prezioso: l'intesa straordinaria e l'energia fuori del comune di cui parla il nostro insigne sono palpabili immediatamente, dopo la concisa, aforistica introduzione della tromba. Il tema scoppiettante di "Infant" arriva come un fulmine, viene accerchiato e spronato da una batteria scalpitante, per sfociare nella nota straniante della chitarra che qui balena come uno squarcio da zampata felina, dando il via al solo di tromba, poi di pianoforte, fluido e accidentato come un torrente, e della stessa chitarra, che con piglio allusivo e obliquo allarga lo spazio espressivo.
Quanto nell'originale versione di "Infant" in Wild Dance del 2015, con il trombone di Gianluca Petrella, si risolveva nell'arco di tre minuti, trova qui un ampio sviluppo di tredici, chiosato da un intervento davvero intenso del contrabbasso di Evangelista. L'incalzare che circonda e si insinua nella musica di questo brano (tra i preferiti dallo stesso trombettista) e di tutto il disco non è mai eccessivo, è gestito da tutti come un raro gioco collettivo di acrobazia, di dialogo dove ognuno trova ben più spazio di quello che sembrerebbe disponibile. Magia. Quella leggerezza insolente, ma anche sciamanica di cui parla magistralmente Calvino in Lightness, una delle sue Lezioni americane.
Altri brani del repertorio di Rava trovano qui mirabile versione, insieme a temi come "Once Upon a Summertime," che si riversa nel delizioso "Theme for Jessica Tatum," e al vivace, sbarazzino "Quizás, Quizás, Quizás," che ci ricorda una delle anime del trombettista, radicata nel Sudamerica. "Wild Dance" e "Diva," che allo stesso modo di "Infant" vengono dal CD del 2015, ricevono pure una dilatazione di tempo e intensità espressiva, il primo a vantaggio della splendida relazione tra Rava e il pianoforte di Guidi dapprima, la chitarra e l'elaborazione elettronica di Diodati poi. Questo si innesta direttamente nello storico brano "The Fearless Five," che risale agli anni Settanta, con la versione del quartetto formidabile che allineava alla tromba di Rava il trombone di Roswell Rudd, il contrabbasso di Jean-Francois Jenny-Clark e la batteria di Aldo Romano, sempre documentato ECM. Qui si apprezzano la relazione stretta, stimolante tra tromba e sax tenore dapprima, poi l'ispirato, energico assolo di Guidi e l'intervento sensibile di Morello. Mirabile il sigillo della chitarra, prima che nuovamente si arrivi, con "Le Solite Cose," al dialogo serrato tra Rava e Bearzatti.
Momenti di grazia, catturati opportunamente da questo CD. Speciale. Ed album della settimana.
Track Listing
Infant; Once Upon a Summertime / Theme for Jessica Tatum; Wild Dance; The Fearless Five; Le Solite Cose / Diva; Quizás, Quizás, Quizás.
Personnel
Enrico Rava
trumpetFrancesco Bearzatti
saxophone, tenorFrancesco Diodati
guitarGiovanni Guidi
pianoGabriele Evangelista
bassEnrico Morello
drumsAdditional Instrumentation
Enrico Rava: flugelhorn.
Album information
Title: Edizione Speciale | Year Released: 2021 | Record Label: ECM Records
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