Enrico Pieranunzi, Federico Casagrande: Double Circle

L'incontro tra la chitarra acustica e il pianoforte è sempre molto affascinante, oltre a essere anche piuttosto raro (qui in Italia, vanno ricordati quelli di Giancarlo Mazzu/Luciano Troja Duo con Luciano Troja). Il duetto documentato su questo CD ha la particolarità di essere l'incontro anche di due diverse generazioni di musicisti jazz italiani, visto che al piano siede uno dei più rappresentativi pianisti del nostro paese, Enrico Pieranunzi, fresco protagonista di uno splendido omaggio a Gershwin al fianco nientemeno che di Bruno Canino (clicca qui per leggere la recensione del loro concerto a Udin&Jazz), mentre la chitarra è imbracciata da Federico Casagrande, giovane musicista che si sta affermando come uno dei talenti più interessanti del nostro paese.

Le premesse per un lavoro interessante ci sono quindi tutte e, di fatto, non vengono smentite. Lo si percepisce fin dall'ascolto del primo brano, "Anne Blomster Sang," di Pieranunzi, dolce e un po' dolente, che i due cesellano con sensibilità e maestria, e nel quale a eccellere è proprio il giovane chitarrista. E se ne ha conferma nelle successive tracce, che mettono in mostra la varietà stilistica con la quale i due tessono il loro dialogo: "Periph" ha infatti un andamento dinamico che contrasta con il brano di apertura e "Sector 1" un'improvvisazione, così come la sua omonima, che compare verso la fine dell'album.

Disco di ascolto immediato, ma ricco di sfumature e piccoli ma delicati virtuosismi artistici, Double Circle include solo brani dei due protagonisti (tre per Casagrande, cinque per Pieranunzi), a parte la splendida "Beija Flor," standard della musica brasiliana, che è anche uno dei momenti più struggenti. Non meno, però, della conclusione: una malinconica composizione che Pieranunzi dedica e intitola allo scomparso Charlie Haden, gigante della musica con il quale il pianista in gioventù ha scritto alcune delle pagine più importanti della propria carriera.

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