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Gianluca Renzi: Don't Stop Your Mind

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Gianluca Renzi: Don't Stop Your Mind
Trent'anni appena compiuti, dopo un ampio curriculum di esperienze formative (incisioni con Stefano Battaglia, Riccardo Fassi, Giampaolo Ascolese e collaborazioni disparate: da Pieranunzi a Melillo, da Ambrosetti a Watson) il bassista Gianluca Renzi approda al secondo disco da leader (dopo Looking for the Right Line) con una formazione rinnovata (confermati solo Pietro Lussu e Raffaele Carotenuto) e animata da nuove articolazioni espressive.

I principali modelli di riferimento di Renzi sono quei protagonisti del jazz moderno che, nei primi anni sessanta, portarono le maggiori innovazioni al linguaggio dell'hard bop: artisti come Charles Mingus, Wayne Shorter, Andrew Hill, Herbie Hancock, Jackie McLean.

Non e' un caso quindi che la musica del bassista (che conferma le brillanti doti di compositore e arrangiatore) sia profondamente marcata dall'estetica afro-americana. I brani, pur mostrando propensione per l'ambito ritmico, alternano intercambi serrati a momenti distesi, con arrangiamenti che giocano abilmente con colori ed impasti strumentali in una logica "orchestrale".

Accanto a frequenti figure ostinate e aperture ai solisti, troviamo anche un bel lavoro sulle dinamiche collettive, sulle strutture armoniche e metriche, che distingue il lavoro dalle consuete proposte neo-bop.

In piu' di un'occasione la tensione del gruppo ricorda quella degli organici di Dave Holland ed i giovani partner di Renzi emergono sia nel lavoro d'assieme che in quello solista. La front line e' costituita dal contralto di Daniele Tittarelli (in rapida crescita artistica), dal tenore di Jerry Popolo e dal trombonista Raffaele Carotenuto mentre Lussu al piano e tastiere (sempre esemplare), l'intenso respiro del basso di Renzi e l'articolato drumming di Roberto Desiderio provvedono all'intrigante e variopinto sostegno di cui s'e' detto.

Concludendo col repertorio, e' apprezzabile la sincera propensione verso il blues ("In My Soul") ed il funk (complice "One Finger Snap", il noto tema di Hancock) ma soprattutto la fantasia nel trovare soluzioni nuove. Cio' puo' accadere riferendosi creativamente al passato (in "Five Points If No Helmet" l'urgenza espressiva del free convive con un'orchestrazione boppistica di fine anni quaranta) oppure rileggendo in modo sofisticato aspetti colti e popolari del patrimonio afro-americano ("Don't Stop Your Mind"). Un disco elaborato e coinvolgente dunque, che conferma le doti di Gianluca Renzi e lo pone tra le figure piu' interessanti dell'ultima generazione.

Track Listing

01. Should Be A Blues - 6:22; 02. Don't Stop Your Mind - 10:25; 03. In My Soul - 8:06; 04. One Finger Snap - 9:39; 05. My Dear Hill (new version) - 9:21; 06. A Day Out Of This Time - 7:44; 07. Five Points If No Helmet - 4:36; Tutti i temi sono di Gianluca Renzi eccetto "One Finger Snap", composto da Herbie Hancock

Personnel

Daniele Tittarelli
saxophone, alto

Daniele Tittarelli (sax contralto e soprano); Jerry Popolo (sax tenore e soprano; Raffaele Carotenuto (trombone); Pietro Lussu (piano, tastiere, hammond, whurly); Roberto Desiderio (batteria)

Album information

Title: Don't Stop Your Mind | Year Released: 2006 | Record Label: Wide Records

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