Pandelis Karayorgis Double Trio: CliffPools
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Ateniese di nascita, ma ormai residente a Boston dal 1985, il pianista Pandelis Karayorgis riunisce in questo album i due piano triorispettivamente Cliff e Poolscon i quali aveva registrato per la Driff Records altrettanti lavori negli anni precedenti, dando vita a una formazione atipica: un quintetto con due contrabbassi e due batterie, formalmente un doppio trio che condivide il pianoforte.
A fronte dell'organico e dei lunghi studi dedicati dal pianista a Thelonious Monk e Lennie Tristano, non stupisce che l'album sia fondamentalmente percussivo, dissonante e obliquo, tale che risulta difficile distinguere tra i dieci brani quali siano i sette totalmente improvvisati e quali i tre composti dallo stesso Karayorgis. Infatti, in ogni sua parte il disco vive della forte interazione tra i musicisti, tutti accomunati da una lunga serie di collaborazioni, ed è caratterizzato da una libertà talmente ampia che raramente vi si trovano frammenti lirici, nonostante che il filo del discorso processuale sia sempre ben presente.
Volendo identificare una struttura ricorrente potremmo menzionare la tessitura ritmico-coloristica sviluppata dalla doppia ritmica, che varia a ondate, ora presentando una più forte intensità datale dalle batterie, ora incentrandosi sul suono dei contrabbassi, occasionalmente archettati. Su quest'ordito si muove libero il piano di Karayorgis, l'approccio del quale si differenzia di brano in brano, fornendo la cifra ai vari momenti: ora più intensamente percussivo, a là Cecil Taylor, come in "Weft" e "Catapult"; ora più quieto e sospeso, come in "Blue Shadow" e "Self-Headed"; ora più frammentato e sofisticato, come in "Undertow" e "Scale the Firmament." E quando le situazioni si alternano e intrecciano, come in "Plateau"uno degli apici del lavoro, si toccano momenti davvero entusiasmanti.
Lavoro di grande interesse, che ripropone in forma riveduta, corretta e metabolizzata una messe di suggestioni storichenei rarefatti "Cocoon" e "Warp," per esempio, si percepiscono eco dei Tethered Moon, lo storico trio di Masabumi Kikuchi, Gary Peacock e Paul Motianarricchendola con il suono quasi unico della singolare strumentazione.
A fronte dell'organico e dei lunghi studi dedicati dal pianista a Thelonious Monk e Lennie Tristano, non stupisce che l'album sia fondamentalmente percussivo, dissonante e obliquo, tale che risulta difficile distinguere tra i dieci brani quali siano i sette totalmente improvvisati e quali i tre composti dallo stesso Karayorgis. Infatti, in ogni sua parte il disco vive della forte interazione tra i musicisti, tutti accomunati da una lunga serie di collaborazioni, ed è caratterizzato da una libertà talmente ampia che raramente vi si trovano frammenti lirici, nonostante che il filo del discorso processuale sia sempre ben presente.
Volendo identificare una struttura ricorrente potremmo menzionare la tessitura ritmico-coloristica sviluppata dalla doppia ritmica, che varia a ondate, ora presentando una più forte intensità datale dalle batterie, ora incentrandosi sul suono dei contrabbassi, occasionalmente archettati. Su quest'ordito si muove libero il piano di Karayorgis, l'approccio del quale si differenzia di brano in brano, fornendo la cifra ai vari momenti: ora più intensamente percussivo, a là Cecil Taylor, come in "Weft" e "Catapult"; ora più quieto e sospeso, come in "Blue Shadow" e "Self-Headed"; ora più frammentato e sofisticato, come in "Undertow" e "Scale the Firmament." E quando le situazioni si alternano e intrecciano, come in "Plateau"uno degli apici del lavoro, si toccano momenti davvero entusiasmanti.
Lavoro di grande interesse, che ripropone in forma riveduta, corretta e metabolizzata una messe di suggestioni storichenei rarefatti "Cocoon" e "Warp," per esempio, si percepiscono eco dei Tethered Moon, lo storico trio di Masabumi Kikuchi, Gary Peacock e Paul Motianarricchendola con il suono quasi unico della singolare strumentazione.
Track Listing
Weft; Blue Shadow; Plateau; Scale the Firmament; Cocoon; Undertow; Warp; Formed Shed; Catapult; Self-Headed.
Personnel
Pandelis Karayorgis
pianoNate McBride
bassDamon Smith
pianoLuther Gray
drumsEric Rosenthal
drumsAlbum information
Title: CliffPools | Year Released: 2020 | Record Label: Driff Records
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About Pandelis Karayorgis
Instrument: Piano
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