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Miles Davis: Bitches Brew Live
ByIl quintetto diventò un quartetto e la tromba magica di Miles si trovò a scorrazzare liberamente sulle trame fornite da un sulfureo Chick Corea al piano elettrico, da un sempre incalzante Dave Holland al basso e dal formidabile Jack DeJohnette alla batteria.
Il primo brano "Miles Runs the Voodoo Down" era all'epoca inedito e doveva ancora subire quella incredibile trasformazione ritmica che venne trovata quasi per caso un mese e mezzo dopo, in studio di registrazione, a New York. Un ritmo derivato dalle inflessioni funky di New Orleans che il percussionista Don Alias propose a Miles dopo l'ennesima take considerata non soddisfacente dal trombettista. In quel modo il brano centrale del doppio album Bitches Brew
trovò la sua definitiva stesura e passò alla storia per uno dei più infuocati e riusciti assoli alla tromba del Miles elettrico.
Ma Bitches Brew Live non si ferma a Newport.
Un anno e due mesi dopo quel festival, con un gruppo allargato a seguito degli inserimenti di Gary Bartz, Keith Jarrett e Airto Moreira, Miles si presentò, nel tardo pomeriggio del 29 agosto, sul palco del festival dell'Isola di Wight, a poca distanza dalle coste inglesi. Un festival che presentava uno stuolo interminabile di musicisti per lo più rock, a cominciare da Jimi Hendrix, che tenne in quella occasione uno dei suoi ultimi concerti prima della morte avvenuta a Londra il 18 settembre dello stesso anno.
Quello di Wight è certamente uno dei concerti più riusciti del gruppo elettrico di Miles. Un concerto breve e compatto, durissimo, aggressivo, colmo di elettricità. Sono quattro brani secchi, più il breve interludio di "Sanctuary" e il consueto "The Theme" in chiusura.
Si parte con una versione molto funky di "Directions". Sentite come è semplificata al massimo la pulsione del basso di Dave Holland e come si incastra alla perfezione con la cuica brasiliana di Airto Moreira e con la batteria adrenalinica di Jack De Johnette. Sentite come urla il sax di Gary Bartz e come si dilatano nello spazio e nel tempo le figure ritmico-percussive delle due tastiere. E sopra tutto ascoltate attentamente la tromba regale del Profeta Miles. Una meraviglia. Una versione che assomiglia molto a quella presente nell'album Miles at Fillmore registrato nel mese di giugno dello stesso anno, praticamente dallo stesso gruppo di musicisti, con l'eccezione di Steve Grossman al posto di Gary Bartz.
Arrivano poi "Bitches Brew," misteriosa e ipnotica come sempre, "It's About That Time" unico residuo dell'album In a Silent Way, una brevissima "Sanctuary" e infine una stupefacente versione di "Spanish Key". Dalle risultanze discografiche questa è l'ultima occasione nella quale questo bellissimo brano tratto da Bitches Brew viene eseguito dal vivo e funziona perfettamente bene per chiudere un periodo importante nella storia di Miles e riaprirne un altro.
Dopo questo concerto infatti Chick Corea e Dave Holland lasciarono il gruppo di Miles. La musica di Bitches Brew era in lenta ma costante trasformazione verso il jazz-rock minimalista e aggressivo di Jack Johnson (già registrato qualche mese prima e imperniato principalmente sulla chitarra di John McLaughlin, sul basso elettrico di Michael Henderson e sulla batteria muscolare di Billy Cobham) e verso la straordinaria cavalcata multi-percussiva e multi-colorata di On the Corner.
Ma questa è un'altra storia.
Track Listing
Miles Runs the Voodoo Down; Sanctuary; It's About That Time/The Theme; Directions; Bitches Brew; It's About That Time; Sanctuary; Spanish Key; The Theme.
Personnel
Miles Davis
trumpetAkira Sakata
saxophone, altoMiles Davis: trumpet; Chick Corea: electric piano; Keith Jarrett: organ; Gary Bartz: alto saxophone, soprano saxophone; Airto Moreira: percussion; Jack DeJohnette: drums.
Album information
Title: Bitches Brew Live | Year Released: 2011 | Record Label: Legacy Recordings
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