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Big Monitors al Pinocchio di Firenze
Pinocchio Live Jazz
Firenze
25.3.2023
Fresco di uscita del suo primo discoKnots and Notes, edito da Auandil quintetto Big Monitors si è esibito il 25 marzo al Pinocchio Live Jazz di Firenze. Nata dall'interessante idea di affrontare in modo originale e creativo la musica di uno dei giganti del jazz contemporaneo, William Parker, la formazione è volutamente classica quanto a strumentazione e molto varia per età e stile dei membri: accanto all'esperto pianista Giancarlo Tossanicome da lui stesso ricordato, di fatto appartenente alla generazione di Parkervi figurano infatti tre giovani leve del jazz nostrano quali l'altosassofonista Tobia Bondesan, il trombettista Gabriele Mitelli e il contrabbassista Michele Bondesan, oltre ad Andrea Grillini alla batteria, quasi un ponte tra le diverse generazioni. Il programma, sulla falsariga del disco, prevedeva brani del contrabbassista afroamericano accanto ad altri originali, perlopiù di Tossani, talvolta mescolati liberamente ai primi.
La formazione ha messo in scena una musica molto intensa, composita, ricca di sipari improvvisati, ed ha alternato momenti collettivi ad altri nei quali il set era condotto dal piano trio. Se questi ultimi erano in prevalenza caratterizzati da un maggiore rigore formale e da una ricerca timbricoarmonica accurata, negli altri spiccavano invece maggiormente l'intensità dinamica, le invenzioni estemporanee dei due fiati e il l'emergere dei suoni individuali dal magmatico procedere del gruppo. In entrambi i casi, comunque, risaltava l'essenziale ruolo del trio, vuoi per la grande varietà stilematica di Tossani la cui inventiva alla tastiera, pur su atmosfere in prevalenza dissonanti e astratte, ha affascinato per l'intero concertosia per il ruolo di perno svolto dal contrabbasso, vuoiforse soprattuttoper la personalità di Grillini, come spesso gli accade capace di attrarre magneticamente l'attenzione degli ascoltatori con l'intensità del suo drumming e la capacità di "tagliare" il discorso musicale, aprendo scenari diversi.
I due fiati, entrambi portatori di una ben delineata identità musicale ma anche piuttosto diversi tra loro, hanno apportato forti elementi espressivi con ogni loro intervento: Bondesan, con la modalità prorompente e torrenziale dei propri assoli, riconduceva a una delle radici della musica di Parker, quella che affonda nella tradizione della musica nera; Mitelli, meno legato a stilemi riconoscibili e maggiormente vocato alla creatività istantanea, ha dato vita a sipari talvolta scenografici e ha spinto a tratti la musica oltre ogni prevedibilità.
Un progetto interessante, molto coinvolgente, che forse rispetto al disco è apparso dal vivo meno "compatto," ma che ha comunque mostrato momenti di grande fascino ed è stato giustamente apprezzato da un pubblico ancora una volta nutrito, come fortunatamente è accaduto per tutte le date del jazz club fiorentino.
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