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Ben Ratliff: Come si ascolta il jazz
ByConversazioni con Wayne Shorter, Pat Metheny, Sonny Rollins, Ornette Coleman, Joshua Redman, Branford Marsalis e altri
di Ben Ratliff
Minimum Fax
Il titolo del libro è impegnativo nel promettere mari (forme) e monti (linguaggio del jazz), ma di fatto non mantiene le promesse iniziali. Si procede infatti per parabole ascendenti e discendenti, senza sviscerare un'analisi organica e sistematica della materia trattata. Dischi, musicisti, fatti musicali vengono snocciolati in ordine sparso senza un vero filo conduttore. Una scelta legittima e a conti fatti efficace, ma di fatto non rispondente al titolo.
Fuori discussione sono invece la competenza e la passione musicale dell'autore, valente giornalista del prestigioso New Yok Times. Alcune delle sue quindici interviste si impongono per uno stile narrativo conciso, alternando il profilo critico e biografico alla conversazione musicale.
Emerge una concezione libera ed aperta del jazz e dei suoi protagonisti intervistati, ritratti attraverso argomenti più disparati: l'arte, il costume, la politica, i viaggi. Certo è che il vinile ed il CD vengono considerati lo strumento quasi esclusivo di conversazione jazzistica, sino a considerarli un feticcio. Pur con questo limite metodologico, il testo si impone come un'opera curiosa ed intellettualmente onnivora, con frequenti rimandi alla musica eurocolta.
In alcuni casi le interviste proiettano una luce vivida sulla personalità umana ed artistica di intellettuali del calibro di Maria Schneider, Wayne Shorter, Bob Brookmeyer, Pat Metheny, Paul Motian. Sono testimonianze di prima mano che rimandano agli alti e bassi della professione musicale, vista via via come strumento di orgoglio razziale, riscatto sociale, vibrazione spirituale e tante altre cose che lasciamo scoprire direttamente al lettore.
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