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Jazz Articles about Greg Burk

Album Review

Greg Burk Trio: The Path Here

Read "The Path Here" reviewed by AAJ Italy Staff


In The Path Here, quinta incisione per 482 Music, il pianista Greg Burk, americano d'origine ma da anni residente a Roma, ritrova due amici di vecchia data come Jonathan Robinson e Gerald Cleaver. E di vecchia data sono anche alcuni dei brani contenuti nell'album che è una sorta di viaggio a ritroso nel tempo, in un passato musicale ed umano riletto alla luce delle esperienze umane e musicali maturate in concerti ed incontri in giro per il mondo. The Path ...

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Album Review

Greg Burk Trio: The Path Here

Read "The Path Here" reviewed by Troy Collins


The Path Here, pianist Greg Burk's fifth release for the adventurous 482 Music label, finds the Rome-based American expatriate revisiting and reinterpreting some of the most engaging compositions of his youthful career, aided by old friends Jonathan Robinson (bass) and Gerald Cleaver (drums). Previously heard together with tenor saxophonist Jerry Bergonzi on Burk's 2004 quartet release Carpe Momentum (Soul Note), Robinson and Cleaver's shared history as the pianist's preferred accompanists dates back almost two decades; Burk met Robinson in 1989 ...

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Girardi - Recchia - Senni - Burk: Spinoza

Read "Spinoza" reviewed by AAJ Italy Staff


Dell'ultima infornata di Improvvisatore Involontario fa parte Spinoza. Nelle dotte note di copertina a firma di Davide Poggi si approfondisce la natura del pensiero del filosofo olandese per giungere infine a dimostrare il collegamento con esso da parte della musica di questo quartetto. Musica che persegue “...necessità nella contingenza, ordine nel disordine, geometrismo nella libera improvvisazione". Il ricorso a Spinoza e la correlazione fra due esperienze così lontane nel tempo potrebbero sembrare forzate. Mi domando se in realtà sia più ...

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Rakalam Bob Moses - Greg Burk: Ecstatic Weanderings

Read "Ecstatic Weanderings" reviewed by AAJ Italy Staff


C'è un brano, il quarto della track list, intitolato “Song of the Free Will," nel quale il pianista Greg Burk suona la batteria ed il batterista Rakalam Bob Moses si cimenta al piano. Al di là del risultato, tutt'altro che disprezzabile, è una chiara dichiarazione d'intenti sul modo di intendere la musica e di interpretare l'arte del duo. Gli strumenti si compenetrano l'uno nell'altro fino a scambiarsi fisicamente di ruolo, sondano i segreti più profondi in un gioco di specchi ...

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Greg Burk - Vicente Lebron: Unduality

Read "Unduality" reviewed by AAJ Italy Staff


Un album su Bach senza suonare filologicamente la musica di Bach è già qualcosa di insolito, ma suonarla in duo con un percussionista caraibico è davvero una scommessa. E' questo l'azzardo di Greg Burk con l'intento di far dialogare piano e moog con le congas, tambora, talkin drum etc. di Vicente Lebron. Anche se la musica contenuta in Unduality prende spunto dalla prima delle quindici “Invenzioni" di Bach ciò che emerge sono il talento compositivo e reinterpretativo di Burk e ...

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Greg Burk: Unduality

Read "Unduality" reviewed by Raul d'Gama Rose


Unduality, a duet between pianist Greg Burk and Dominican-born conguero Vicente Lebron, is quite simply the most innovative interpretation of Johann Sebastian Bach's “Invention #1" since conceived by the master. It could be one of the most striking re-imaginings of a previously composed piece, ever. In themselves, the Bach's Inventions are superlative creations demonstrating contrapuntal technique, while at the same time exploring a wide range of expressions using various styles in several keys and developing the motives in a brilliantly ...

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Greg Burk: Many Worlds

Read "Many Worlds" reviewed by AAJ Italy Staff


Già nel notevole e solitario The Way In Greg Burk aveva dato chiara dimostrazione di come il momento compositivo e quello dell'improvvisazione potessero consegnare frutti prelibati se fusi armoniosamente e guidati da una estemporaneità prospettica, in grado di sopravvivere al bruciarsi del momento. Con Many Worlds, la sfida si fa più appassionante e per certi versi impegnativa. C'è un quartetto da plasmare e modellare per assicurare il miglior respiro alla propria musica, c'è l'ambizioso inserimento nella track-list della forma suite, ...


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