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Van Morrison: Another Gloriuos Decade - 1977-1987
ByAnother Glorious Decade (Under Review 1977-1987) [DVD]
Sexy Intellectual
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Quando ci sono di mezzo i santi vi è davvero poco da dire. Questo documentario (il seguito della puntata che analizzava il decennio 1964-1974) è dedicato a un periodo della vita artistica di Van Morrison certamente sottovalutato e cioè quello che Morrison attraversò affrontando un mondo musicale in deciso sommovimento, dal punk alle soglie dei Novanta. Mentre crescevano glorie universali come Prince, Bruce Springsteen e Michael Jackson, Morrison sfornò, uno dopo l'altro, meravigliose perle sonore come:
A Period of Transition (1977)
Wavelength (1978)
Into the Music (1979)
Common One (1980)
Beautiful Vision (1982)
Inarticulate Speech of the Heart (1983)
Live at the Grand Opera House Belfast (live) (1984)
A Sense of Wonder (1985)
No Guru, No Method, No Teacher (1986)
Poetic Champions Compose (1987)
Il documentario (un'ora e mezza densa e fitta di parole più che di musica) è narrato da Thomas Arnold e riesce a indagare il nuovo campo di ricerca spirituale e artistica dell'immenso artista nord-irlandese attraverso le parole di autorevoli firme del giornalismo musicale britannico e statunitense come Nigel Williamson (Uncut Magazine), Anthony DeCurtis (Rolling Stone), Gavin Martin (NME) e Chris Welch (Melody Maker). Oltre alla parte "critica," il film è corredato dagli interventi di altri nomi "top" del mondo di Morrison fra i quali quelli di Gary Ladinsky (ingegnere del suono), Keith Altham (pubblicista di Morrison sin dagli esordi e suo biografo ufficiale in pectore) ma, specialmente, quel capolavoro di essere che è Pee Wee Ellis, vale a dire il sassofonista che più di ogni altro ha forse capito davvero profondamente il modo interno del cantautore di Belfast.
Il decennio in esame è per molti aspetti fondamentale per comprendere l'artista Morrison poiché nessun altro periodo offre altrettanti spunti fondamentali per l'analisi della sua personalità e profonda spiritualità, ben rispecchiate proprio dai lavori di quegli anni.
Il documentario non è stato -come il precedente -"benedetto" da Morrison o dal suo entourage e quindi di brani se ne vedono e se ne ascoltano pochi ma basterebbero i microscopici spezzoni di cose come "Street Choir," "Wavenlenght," "Bright Side of the Road," "Inarticulate Speech of the Heart," "Dweller on the Threshold," "Spirit" o "Summertime in England," rubati specialmente dalle varie partecipazioni del nostro al festival di Montreaux oppure dalla mai tanto lodata trasmissione della TV tedesca Rockpalast, per fare la cifra di quest'artista.
Blues, gospel, country-folk e jazz come pochi hanno saputo unire.
Nel DVD trova spazio anche un "extra" con le interviste alle firme del giornalismo citate più sopra e che raccontano anche del difficile rapporto di Morrison con la stampa specializzata.
Una sola pecca a chiudere: va bene che si tratta di materiale "sacro" e storico, ma forse, qualche appassionato avrebbe preferito che almeno i sottotitoli fossero presenti nelle scelte del menu a bordo del DVD.
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