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Altri/Ritmi speciale regali di Natale 2007

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Altri/Ritmi speciale regali di Natale 2007

Anche questo Natale Altri/Ritmi non poteva lasciarvi senza la consueta guida ai regali: per amici nostalgici romantici e folk, sfrenati amanti del dancefloor, esploratori dell'elettronica, maniaci delle compilations, insomma ce n'è per tutti!

Fiery Furnaces

Widow City

Thrill Jockey

(2007 - distr. Self)

Apriamo il nostro viaggio con il nuovo lavoro dei Fiery Furnaces, Widow City: tra le band più attente degli ultimi anni a lavorare sulla forma canzone in modo non prevedibile, i Fiery Furnaces - duo composto dai fratelli Matthew e Eleanor Friedberger - esplorano in questo disco, forte di una attenta atmosfera produttiva chicagoana, tante storie.

Da un punto di vista strumentale, il duo cerca sempre più di ampliare la tavolozza sonora, piegandola all'andamento mai lineare delle canzoni: lo spazio stesso delle composizioni si dilata, respira, si allunga a seconda delle necessità narrative. Polvere magica di tastiere che avvolge riff decisi, la voce di Eleanor che insinua allucinate dolcezze, l'elettricità che si accende all'improvviso. Le canzoni dei Fiery Furnaces sono così, intriganti e da ascoltare più volte, perché la scelta - più o meno consapevole - di sfuggire alle definizioni, rischia di non farli "bucare" al primo ascolto.

Nancy Elizabeth

Battle and Victory

Leaf

(2007 - distr. Wide)

Un'altra voce femminile che potrebbe tenere compagnia alle orecchie più romantiche è quella di Nancy Elizabeth, che si muove invece su un terreno di più essenziale cantautorato folk: il primo disco di questa ventitreenne, Battle and Victory è una bruma dolcissima che sale lenta e avvolge i fianchi. La ragazza fa un po' tutto lei: canta, con voce delicata, suona quasi tutto, prediligendo strumenti tradizionali come arpa, chitarra, armonium, bouzuki, dulcimer, evocando una certa ritualità vagamente esoterica che fa baluginare sulla superficie delle linee melodiche l'abisso retrostante.

Dall'iniziale "I'm Like The Paper", passando per i singoli "Hey Son" e "I Used To Try", per ipnotici viluppi ["Off With Your Axe"], Nancy Elizabeth evoca una visione ancestrale e al tempo stesso irrisolta del fare canzone, là dove si affacciano Sandy Denny e chitarre taglienti, violoncelli minimali e nebbie azzurrine. Da provare.

Joe Henry

Civilians

Anti

(2007 - distr. Self)

Per chi ama il cantautorato rock più classico, da non perdere il nuovo lavoro di Joe Henry, musicista e produttore che ha ormai una sua personalità definita e un giusto seguito: Civilians non delude le aspettative, grazie anche a un ottimo lavoro produttivo e alla partecipazione di strumentisti in sintonia con le canzoni di Henry, tra tutti Bill Frisell, Van Dyke Parks, Greg Leisz.

Le basi sono blues e rock, ormai flessibili e permeate dalla tradizione della canzone americana, che discende in eguale misura dalla fantasia di compositori emigrati e dall'ossessivo grattare le corde di una chitarra nel cuore della campagna. È che ne abbiamo sentita tanta, troppa, di musica che si abbevera a questo fiume, ma se si chiudono gli occhi per un istante e si lasciano scorrere le note di Joe Henry sulla pelle, qualche brivido scapperà di certo. Ballate da manuale!

Sir Richard Bishop

Polytheistic Fragments

Drag City

(2007 - distr. Wide)

Sono molteplici invece le tradizioni cui fa riferimento Sir Richard Bishop con il suo nuovo disco, Polytheistic Fragments. Chiusa l'esperienza [mitica] dei Sun City Girls, il chitarrista esplora qui un universo vasto di influenze sonore, dal blues alla musica indiana, dall'Africa alle pennellate gitane. In linea con la splendida e mai banale ricerca sulle musiche del mondo che da sempre porta avanti, suonato con grande passione, è un disco di avant-folk che piacerà agli ascoltatori più raffinati.

Strings of Consciousness

Our Moon Is Full

Central Control

(2007 - distr. Wide)

Progetto affascinante, quello degli Strings of Consciousness, ensemble di nove elementi di provenienza più varia [Francia, Inghilterra, Usa] interessati a fondere il nucleo base di quintetto di strumenti a corda con le sonorità elettroniche. All'appello hanno risposto molti ospiti illustri, da Barry Adamson a J.G. Thirlwell/Foetus, membri degli Oxbow e dei Girls Against Boys e il risultato è un disco, Our Moon Is Full sfaccettato e obliquo.

Percorso da un senso narrativo ciclico e inquieto, trafitto da laceranti sferzate rock, ma capace di rimanere sospeso su polverose linee cinematiche [della partita è anche Andy Diagram, splendida tromba degli Spaceheads e dei Two Pale Boys] e affondare dentro densi gorghi ambientali, il disco garantisce un viaggio emozionale di grande impatto, esplorando coraggiosamente una forma espressiva che in mani meno illuminate sarebbe stata a rischio polpettone. Invece è splendido.

AA.VV.

Worried Noodles

Tomlab

(2007 - distr. Audioglobe)

Un Natale di progetti "obliqui", non c'è che dire: in quest'ottica spiccano le trentanove tracce di Worried Noodles, nelle quali una girandola di musicisti e gruppi ha sonorizzato i testi e i disegni del poliedrico David Shrigley. Il doppio disco si abbina dunque a un libro che raccoglie l'originale artwork di Shrigley, perché il progetto possa essere gustato in tutta la sua pienezza. Molto diverse le canzoni tra di loro, come è prevedibile scorrendo i nomi coinvolti: da David Byrne ai Deerhoof, dai Franz Ferdinand ai Liars, dai Dirty Projectors ai Trans Am, da Scout Niblett a Aidan Moffatt degli Arab Strap. Tutto da scoprire e da regalare!

Burnt Friedman

First Night Forever

Nonplace

(2007 - distr. Audioglobe)

First Night Forever potrebbe essere la strenna outsider dell'anno: questo nuovo lavoro dell'eclettico Burnt Friedman unisce scorie dub e linfa digitale con una vocalità di matrice soul ad altissima temperature espressiva. Asciugando la sonorità in modo da renderla immediata e perturbante, Friedman costruisce un disco che somiglia spesso a uno specchio scuro, che attrae e rischia di inghiottire.

Alle voci troviamo artisti del calibro di Steve Spacek, Enik, Theo Altenberg o Barbara Panther, protagonista della strepitosa "Machine in the Ghost", che suona un po' come le Cocorosie rinsavite che jammano con i King Crimson in un saloon del Midwest gestito da un oste del Mali! Tutto il disco però profuma di riuscita, atmosferico quando serve - con pochi elementi - e sempre dettagliatissimo dal punto di vista timbrico. Se chi lo riceve non vi ringrazia, cambiate amico!

Uusitalo

Karhunainen

Huume Recordings

(2007 - distr. Audioglobe)

Tra le cose migliori uscite in questo periodo sul versante elettronico, uno dei lavori che consigliamo caldamente è Karhunainen di Uusitalo, uno dei tanti nomi sotto cui si cela il genio eclettico del finlandese Vladislav Delay [Sasu Ripatti]. Ridurre la musica di Delay a un'ottima techno sarebbe davvero riduttivo: l'accuratezza sonora che ciascuna delle dieci tracce del disco possiede è tutt'altro che scontata o casuale e contribuisce a una straniante ricerca delle emozioni nascoste sotto il ghiaccio del beat, squarciandole su piani ambient sempre cangianti e svelandone la natura ipnotica. Da ascoltare a lungo, davvero splendido.

Bettye Lavette

The Scene of the Crime

Anti

(2007 - distr. Self)

A proposito di soul, di grande soul: per l'amico nostalgico che si lamenta sempre che non ci sono più dischi all'altezza dei grandi classici, la soluzione ha un solo nome, quello della grande Bettye Lavette! La divina, recentemente riscoperta dopo un periodo di oblio - ma ripescatevi anche le sue primissime cose per l'etichetta Calla alla metà degli anni '60 - torna con questo nuovo disco sulla scena del delitto, cioè i mitici studi di Muscle Shoals, in Alabama, dove registrò nel 1972 un disco splendido come Child of the Seventies, che poi non venne pubblicato per varie traversie.

Non a caso il nuovo lavoro si chiama The Scene of the Crime e la vede in compagnia dei Drive By Truckers: a partire dalle prime note di "Take Me Like I Am" si capisce che la Lavette fa sul serio: soul venato di rock, r&b come dio comanda, la voce che sottolinea con le sue sfumature tutte le classiche sensazioni dell'amore e della passione. È un disco privo di qualsiasi intenzione innovativa, ma la qualità delle canzoni e delle interpretazioni lo rendono davvero speciale.

Pat Appleton

What's Next

Stereo Deluxe

(2007 - distr. Audioglobe)

[Ma se volete tentare qualcosa di più "aggiornato" il consiglio è per What's Next di Pat Appleton, che vira verso sonorità downtempo bagnate di Africa e di dance elettronica, la voce è fascinosa.]

Maceo Parker

Roots & Grooves

Intuition

(2007 - distr. Family Affair)

Gli appassionati del funk più classico troveranno volentieri sotto l'albero il doppio Roots & Grooves di Maceo Parker insieme alla Big Band della WDR di Colonia. Il primo disco è un bel tributo a Ray Charles, con alcuni dei suoi classici illuminati dal colore dell'orchestra e dal sax di Parker, anche ottimo vocalist. Nel secondo CD si torna al funk con alcuni originali del musicista e un'atmosfera meno retrò. Prevedibile come una cravatta, ma può risultare gradito.

Gerardo Frisina

Notebook - A Journey In Sound, The Remixes

Schema

(2007 - distr. Family Affair)

Il nu-jazz di casa nostra, che brilla sempre per qualità, anche se la moda è un po' in ribasso, è ben rappresentato da Notebook - A Journey In Sound, The Remixes a nome di Gerardo Frisina, come sempre abilissimo a destreggiarsi tra jazz, latin e elettronica. In scaletta troviamo "Swing Low, Sweet Cadillac" di Gillespie e "Stardust from Tomorrow" di Sun Ra remixate accanto a ottimi temi dello stesso Frisina in un tripudio di percussioni, fiati e beats.

Alex Beaupin

Les Chansons D'Amour

Naive

(2007 - distr. Self)

Voglia di leggerezza alla francese? Il disco che fa per voi è certamente la colonna sonora del film Les Chansons D'Amour diretto da Cristophe Honoré e con le parole e la musica di Alex Beaupin. A interpretare le canzoni originali troviamo gli stessi attori del film, Louis Garrel, Ludivine Sagnier, Chiara Mastroianni e altri, ma anche lo stesso Beaupin, per una raccolta di pop freschissimo in cui melodia, echi di chanteuses anni '60 e nuove sonorità si fondono in modo semplice e piacevole.

Pascal Comelade

Mètode de Rocanrol

Because

(2007 - distr. Self)

Rimanendo in Francia, originale e azzeccato per i gusti più ricercati si rivelerà certamente l'ultimo lavoro del fantasioso Pascal Comelade, Mètode de Rocanrol: pop, lounge, rock, ogni genere di stranezza e influenza, dalle rumbe agli strumenti giocattolo, entra a fare parte delle sonorità di Comelade, con il risultato di divertire come se si fosse a cavallo di un razzo che attraversa i generi e i paesi. La pin-up nuda della copertina, con il volto coperto da una maschera di Minnie sarà la vostra guida tra archi, percussioni, tromboni e melodie contagiose.

Spanish Harlem Orchestra

United We Swing

Six Degrees Records

(2007 - distr. Family Affair)

Un fratello o la morosa sono appassionati di salsa e continuano a provare i propri passi sempre con le stesse canzoni? A Natale potreste fare un regalo a loro e a voi regalando un disco molto bello, United We Swing della Spanish Harlem Orchestra, guidata dal pianista Oscar Hernandez e zeppa di strumentisti di valore. Lontani dai tormentoni mielosi di molta salsa, qui c'è un gusto musicale eccelso e tanto jazz a fare esplodere di colori e improvvisazione i temi. Irresistibile!

Sul fronte delle compilation c'è, come prevedibile, l'imbarazzo della scelta. Come i lettori di Altri/Ritmi ben sanno non siamo sempre molto benevoli con questi prodotti, ma cerchiamo comunque di segnalarvi quelli più interessanti o che comunque possono rivelarsi curiosi per un bel regalo.

AA.VV.

Reprise! When jazz meets pop #3

Nova

(2007 - distr. Family Affair)

Chi volesse affidarsi al "tema" delle cover può trovare pane per le proprie orecchie con Reprise! When jazz meets pop #3, nel quale fanno la parte del leone Quincy Jones che rilegge James Brown o la "Paranoid Android" dei Radiohead sotto le dita di Brad Mehldau, ma anche "California Dreaming" interpretata da Wes Montgomery.

AA.VV.

Cool Tributes - Pop Standards Revisited

Wagram

(2007 - distr. Audioglobe)

Se vi attira di più il versante elettronico, Cool Tributes - Pop Standards Revisited presenta alcuni ottimi artisti della scena digitale e downtempo come Nostalgia 77, Herbert, Osunlade o Gotan Project alle prese con Radiohead, Ac/Dc, Django Reinhardt, Nirvana o Thelonious Monk. De gustibus!

AA.VV.

Le Bal Des Tziganes vol. 2

Wagram

(2007 - distr. Audioglobe)

Se invece preferite imboccare la strada "etnica" segnaliamo innanzitutto Le Bal Des Tziganes vol. 2 che esplora il mondo balcanico, accostando ottime cose di Taraf De Haidouks, Fanfare Ciocaria o del grandissimo Ivo Papasov.

AA.VV.

Nueva Vision

Sonar Kollektiv

(2007 - distr. Family Affair)

Poi, spostandosi sul versante del jazz latino, la gustosa raccolta compilata dai Jazzanova, Nueva Vision, pescando dai tesori dell'etichetta cubana Egrem/Areito, vengono selezionati brani di artisti strepitosi come Chucho Valdes, Omara, Los Van Van, ma anche del Grupo Irakere. Niente male!

AA.VV.

Lost and Found - Rockabilly and Jump Blues

BBE

(2007 - distr. Audioglobe)

Più insolito è demodè, ma può rivelarsi azzeccato come regalo, è il doppio Lost and Found - Rockabilly and Jump Blues, nel quale Keb Darge e Cut Chemist si dividono il piacevole compito di selezionare una quarantina di tracce che ci riportano nel cuore della vera America, agli albori del rock. Una vera meraviglia.

AA.VV.

The Kings of Electro

BBE

(2007 - distr. Audioglobe)

Prosegue per l'ottima etichetta BBE la serie "regale", nella quale alcuni dei migliori dj e produttori vengono chiamati a selezionare il meglio di ogni genere": tocca ora a Playgroup e AlterEgo celebrare The Kings of Electro, un doppio molto ricco che raccoglie alcuni dei nomi storici di questa scena eighties, tornata prepotentemente alla ribalta nella dance degli ultimi tempi. Spazio dunque a Chris&Cosey, Visage, DeeLite, ma anche cose più recenti come Plastikman, Chicken Lips e molti altri nomi, per un viaggio cosmico ala ricerca delle emozioni sintetiche più profonde.

AA.VV.

DiscoVered

Rapster Records

(2007 - distr. Audioglobe)

Rimanendo in tema, anche se spostati sul versante più disco, un ottimo regalo per chi ama le sonorità dei Daft Punk è DiscoVered, che ci svela i brani originali dai quali il duo francese ha tratto i campionamenti per i suoi temi più famosi e amati. Cerrone [con la sempre contagiosa "Supernature"], Chaka Khan, Sister Sledge, ma anche la morbida fusion di George Duke e nomi meno conosciuti per una antologia che potrebbe risolvere più di qualche Capodanno!

AA.VV.

Messin' Around

Freestyle Records

(2007 - distr. Family Affair)

Una bella raccolta di nujazz, boogaloo digitale e fighetterie danzatorie da club londinese è certamente Messin' Around, che deriva direttamente dalle omonime serate del Jazz Cafè, con la mano sapiente di Adrian Gibson e da Perry Louis dei Jazzcotech Dancers, gruppo di danzatori specializzato nella jazz-dance di strada vecchio stile [sia lodato il cielo che qualcuno se ne ricorda, in questo universo incellofanato dai balli a scimmiottamento!]. Due dischi pieni di pezzi da ballare, ascoltare, gustare, a volte deliziosamente remixati, a volte semplici e diretti, con nomi come Nostalgia 77, Soul Jazz Orchestra, Mark Murphy e molti altri.

AA.VV.

All Jazz

Wagram

(2007 - distr. Audioglobe)

Fa una certa scena - anche se gli appassionati di jazz storceranno il naso - il cofanetto di 5 CD intitolato All Jazz, suddiviso in Divas, Croooners, Legends, Gypsy e New. Come si può intuire, in operazioni commerciali come questa Miles Davis e Charlie Parker siedono allegramente accanto a Andrè Ceccarelli come leggende [!], Frank Sinatra accanto a Jamie Lidell, Ella accanto a Clara Hill, Cab Calloway a Bublè… basta non pensarci e il cofanetto può essere una buona alternativa alla radio.

Yellow Capra

Chez Dedè

Piloft Recordings

(2007 - distr. Wide)

Due segnalazioni al volo per quanto riguarda la musica italiana: la prima per Chez Dedè dei milanesi Yellow Capra, che sembrano sempre più maturi nel loro percorso di sintesi delle più interessanti influenze post-rock. Cinematici e incisivi, trovano in brani come "Cassavetes" l'esito migliore alle loro cavalcate strumentali.

Soloincasa

Silenzi no silenzi

Trydog

(2007 - distr. Wide)

Esordiscono invece con l'Ep Silenzi no silenzi i Soloincasa, prodotti da Paolo Benvegnù, nella scia del migliore rock cantautorale di casa nostra. Di strada ce n'è ancora da fare, ma gli esiti sono fin qui incoraggianti e non banali.

Buon Natale e felice 2008 a tutti!

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