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A Night in Anzio

A Night in Anzio

Courtesy Sebastian Wolosz

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Sylvester Ostrowski & Co.
Anfiteatro L'Abbraccio
A Night in Anzio
Anzio
8.7.2021

"A Night in Anzio" nasce dall'idea di un gruppo di musicisti provenienti da ben sei diversi Paesi del mondo che si ritrovano a suonare per la prima volta tutti insieme sullo stesso palco, al fine di celebrare, attraverso la musica, il ritorno alla vita culturale e sociale dopo un anno e mezzo di restrizioni agli spettacoli dal vivo e alla mobilità a causa della pandemia globale. La musica dal vivo fortunatamente sta ricominciando un po' ovunque, ma una line-up così internazionale (i musicisti provengono da Polonia, Russia, Italia, Olanda, Spagna e Stati Uniti d'America) è un evento raro di questi tempi, se consideriamo le limitazioni e gli obblighi per la sicurezza sanitaria tuttora in vigore, che rendono l'organizzazione di una serata del genere molto complessa. Quello che è certo è che c'è molto bisogno di eventi come questo, lo si può leggere nei sorrisi e nei volti distesi del pubblico, dei musicisti, dei tecnici, dello staff della location, insomma di tutte le persone che si sono unite in questa celebrazione con un forte desiderio di condivisione.

L'anima della serata è Sylvester Ostrowski, il sassofonista polacco divenuto celebre a livello internazionale anche come fondatore e organizzatore dello Szczecin Festival in Polonia, e che, con il prezioso contributo del chitarrista Francesco Bruno, padrone di casa in quanto abitante di Anzio, ha riunito per l'occasione alcuni dei migliori musicisti del panorama internazionale: Igor Butman, Camille Thurman, Alexander Beets, Freddie Hendrix, Jacub Mizeracki, Albert Bover de Soto, Endea Owens, e Owen Hart Jr.. Si tratta di un mix davvero speciale di musicisti già affermati a livello mondiale, di astri nascenti e di giovani talenti. "Celebriamo l'amicizia e lo stare insieme ora che possiamo tornare a farlo" , ha dichiarato Ostrowski a proposito dell'evento di Anzio, "Il jazz non è morto, il jazz viene da voi" .

Il concerto, che sarà trasmesso in streaming il 14 luglio alle ore 10 italiane collegandosi alla pagina Facebook di Jazz Corner, si svolge nella meravigliosa cornice dell'Anfiteatro L'Abbraccio, affacciato sulla spiaggia di Anzio. I musicisti eseguono un ricco repertorio comprendente vari standard jazz, composizioni originali e un brano scritto appositamente per la serata e intitolato, appunto, "A Night in Anzio." Fin dai primi brani eseguiti, viene fuori tutto lo spirito swing e l'impronta bebop che evidentemente i musicisti condividono: tempi veloci, ritmi swinganti e assoli luminosi la fanno da padrone. La sintonia dimostrata dai musicisti nelle loro interazioni sul palco è sorprendente: notevoli in particolare l'interplay fra Ostrowski ed Hendrix e tra Bover e la Owens, per non parlare degli intrecci methenyani generati dal duo chitarristico Mizeracki-Bruno in "Voyage" .

Sullo sfondo, il tramonto è un dipinto di Turner, vampate di arancione e di rosa che assumono gradualmente le tonalità scure della notte che incombe. Sul palco si materializza il tentativo, in fin dei conti ben riuscito, di mettere insieme ciò che la Storia del jazz ha diviso, ovvero la coesione melodica-orchestrale di Armstrong con i funambolismi post-melodici dell'era gillespie-parkeriana. Le melodie costruite dalle chitarre, dal piano e dal contrabbasso, vengono poi decostruite dalle bufere sonore dei fiati. Colpiscono in particolare il talento destrutturalista della Thurman (eccezionale anche come vocalist) e di Hendrix, capaci di perturbare la coesione della sezione ritmica con il furore espressivo dei loro strumenti a fiato. Anche Butman impressiona per duttilità e incandescenza: l'esecuzione della sua "Nostalgia" , con tanto di assolo urlante straziato à la Kamasi Washington, lascia senza respiro.

Ostrowski dirige l'orchestra come un Maestro, con capacità di ascolto e di misura. Il suo è un sound leggero e al contempo stratificato, che unisce, costruendo ponti fra le diverse culture e stili in gioco. E quando, dopo il piacevole divertissement di "Sunny," portata in scena dall'olandese Beets, Ostrowski chiama sul palco gli altre tre sassofonisti per eseguire la "Cheese Cake" di Dexter Gordon e la deriva parkeriana di "Now Is the Time," per quello che lo stesso sassofonista polacco sul palco definisce un "tenor sax summit," il pubblico è travolto da un'infinità di accenti, contrasti, cromatismi che illuminano la notte di Anzio rendendola indimenticabile. Un ritorno alla vita, nel senso più semplice e profondo del termine.

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