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Zlatko Kaučič: Zlati Coln 2 - The Golden Boat 2

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Zlatko Kaučič: Zlati Coln 2 - The Golden Boat 2
L’11 gennaio del 2001, a Lubiana, il percussionista e compositore sloveno Zlatko Kaucic aveva registrato dal vivo la sua suite Zlati Coln (The Golden Boat), dedicata e ispirata alle opere del poeta Srecko Kosovel, vissuto in Slovenia tra il 1904 e il 1926. Il lavoro, pubblicato l’anno successivo dalla Splasc(H), vedeva accanto a Kaucic un coro di madrigalisti, un violino, una viola, un violoncello, un pianoforte e, come ospiti eccellenti e decisivi, Jean-Jacques Avenel al contrabbasso, Paul McCandless ad oboe, corno inglese, flauti e clarinetto basso, ma non al sax soprano, quest’ultimo imbracciato da Steve Lacy. Il lavoro, colpevolmente trascurato dalla critica, era bellissimo, sia per complessità strutturale, sia per artifici realizzativi (i cori e gli interventi rumoristici di Kaucic creavano grande suggestione), sia per lo splendido confronto-dialogo tra i fiati di McCandless e Lacy, spesso impegnati assieme o in successione.

Tre anni e mezzo più tardi, uno dopo la scomparsa di Steve Lacy, avvenuta il 4 luglio 2004, Kaucic ha voluto riproporre, con poche modifiche, la suite, stavolta registrata a Maribor. Dedicata allo stesso Lacy, la registrazione vede in organico un numero più ampio di archi (quelli dell’Orchestra Filarmonica di Maribor), l’esclusione del coro, e la sostituzione di Lacy con Emanuele Cisi e di Avenel con Ares Tavolazzi.

Sarà l’assenza del coro, sarà una giornata meno ispirata da parte dell’organico, sarà, probabilmente, il cambiamento di due dei tre solisti principali, fatto sta che certo tra le due registrazioni la differenza si sente, eccome.

Così, nella prima metà del lavoro quel che è balza agli occhi è la minore vivacità e narratività degli assoli, con Cisi che si mostra poco appropriato all’atmosfera, specie quando impegnato al tenore (ma al soprano il confronto con Lacy è addirittura spietato), mentre anche il suono del basso di Tavolazzi non può che soffrire del confronto.

Nella seconda metà, più debole anche nella precedente versione, a questi limiti si aggiunge anche una certa ridondanza della messa in scena della suite (eccessivi, in questo contesto, i sette minuti di assolo di batteria di “Moja pesem”), così che il lavoro procede fino alla fine in modo piuttosto asettico.

In tutto questo, accanto ad alcuni bei momenti, compositivamente azzeccati (“Vekomaj sojeno bilo”, “Zeleni Svit”, “Evakuacija duha v crni kupi obupa”), rimane ad illuminare la scena uno dei protagonisti del primo Zlati Coln, Paul McCandless, geniale come sempre a tutti gli strumenti, ma qui, in un solo brano, impegnato anche al soprano: sebbene non risulti sul libretto, infatti, è indiscutibilmente sua la voce che si ode, come uno squarcio inatteso, in “Zalni paicolan”. Una voce che ci racconta splendide storie, e ci dimostra a tempo stesso che i fuoriclasse sono tali perché la loro presenza cambia la storia della musica che suonano. Qui, purtroppo, era rimasto solo lui.

Track Listing

CD 1 1. Slutnja 1 - 2:24; 2. Melanholija vecera - 2:15; 3. Pozibavanje sanj - 4:17; 4. Ranjena zarja v koscenih rokah - 4:04; 5. Kraska vas - 7:19; 6. Vekomaj sojeno bilo - 12:29; 7. Sirjava globokosti in bele deklice - 1:38; 8. Slutnja 2 - 2:50; 9. Zeleni svit - 8:51; 10. Zvezdno semenje - 1:56; 11. Nihilomelanhonija v zlati krsti - 3:28; 12. Evakuacija duha v crni kupi obupa - 4:04 CD2 1. Sam - 2:07; 2. Zalni pajcolan - 10:36; 3. Moja pesem - 6:56; 4. Kozmicno dozivetje - 5:00; 5. eVropski mrlici in ekstaza smrti - 12:42 Tutti i brani sono di Zlatko Kaucic, escluso “Sam”, di Bruno Cesselli

Personnel

Paul McCandless
woodwinds

Zlatko Kaučič (batteria, percussioni), Bruno Cesselli (direttore, pianoforte), Paul McCandless (oboe, corno inglese, clarinetto basso, flauto, sax soprano), Emanuele Cisi (sax tenore e soprano), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Orchestra Filarmonica di Maribor (tre violini, tre viole, due violoncelli e un contrabbasso).

Album information

Title: Zlati Coln 2 - The Golden Boat 2 | Year Released: 2006 | Record Label: Splasc(H) Records

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