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Zawinul Syndicate & Absolute Ensemble " Tribute to Joe Zawinul"
ByTeatro Manzoni - Milano - 26.09.2007
Commozione ed emozione hanno avvolto come un manto rilucente la serata inaugurale di Aperitivo in Concerto, rassegna ospitata dal Teatro Manzoni di Milano e diventata nel corso degli anni appuntamento assai apprezzato e frequentato dagli amanti della musica improvvisata e non solo.
Ci doveva essere Joe Zawinul a rendere speciale la celebrazione della sua musica da parte dell’Absolute Ensemble diretto da Kristjan Jarvi, ma l’improvvisa scomparsa ha trasformato l’evento in una commemorazione che avremmo voluto celebrare il più tardi possibile.
Chi ha avuto la fortuna di assistere, nell’edizione 2005/06 della rassegna, allo spettacolare omaggio tributato dall’Absolute Ensemble alla musica di quel geniaccio di Frank Zappa, nutriva pochi dubbi sulla riuscita del progetto Absolute Zawinul. La personalità artistica e la mente aperta di Zawinul hanno attraversato come una scarica elettrica dapprima le formazioni di “Cannonball” Adderley, poi quelle di Miles Davis, per arrivare ai Weather Report e ai suoi Zawinul Syndicate, proiettando ciascuna di queste formazioni verso territori musicali innovativi e parzialmente esplorati. L’Absolute Ensemble, formidabile orchestra da camera, ha nella ricerca, nella duttilità e soprattutto nella trasversalità i propri tratti distintivi. Dall’incontro tra due mondi così vivaci e stimolanti non poteva che scaturire un groviglio di intense, sorprendenti e gioiose sensazioni, e così è stato.
La sala avvolta nell’oscurità, un fascio di luce a illuminare con sguardo benevolo la sedia vuota e le tastiere tanto amate, una melodia celestiale che rende quasi palpabile lo spirito del grande musicista. Poi, improvvisa, quasi assordante, una deflagrazione di ritmi e colori. Inizia in questo modo l’affascinante viaggio di oltre due ore attraverso un mondo musicale complesso e sorprendente, durante il quale emergono prepotenti e vivide la diverse anime del musicista austriaco. Ritmi e profumi etnici sono assicurati dai quattro fedelissimi Syndicate: Aziz Samahoui e Jorge Bezerra sono maestri nel combinare i rispettivi arsenali percussivi, Alegre Correa trasforma la chitarra in un grimaldello sonoro dagli effetti imprevedibili, la vocalist Sabine Kobongo sa essere selvaggia e incantatoria nello stesso tempo. Quando i quattro si esibiscono da soli, si crea un’atmosfera di magica sospensione, si celebra una sorta di rito sciamanico che trova nelle traiettorie elettriche della chitarra un fondamentale elemento di frizione, un tassello indispensabile per tenere lontano il rischio di una world music modaiola.
Ma altrettanto straordinario è il lavoro di Jarvi, in grado di esaltare, attraverso l’interpretazione degli splendidi musicisti dell’ensemble, la componente sinfonica della musica di Zawinul, portandola a livelli di dinamicità, di ricchezza timbrica di maestosità architettonica davvero insospettabili. Senza dimenticare il buon caro jazz evocato in una lunga sezione ricca di interventi solistici, effetti jungle e swing quanto basta.
Si muove sul palco come un folletto il direttore estone, che sembra assorbire anche fisicamente le idee compositive del maestro austriaco per rimandarle con contagiosa esuberanza verso l’intero ensemble. Con gli orchestrali che abbandonano l’accademica compostezza per accennare a improbabili passi di danza...
Siamo certi che lassù, il grande Joe abbia sorriso, compiaciuto.
Foto di Roberto Cifarelli. Ulteriori immagini tratte da questo concerto sono disponibili nella galleria immagini
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