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Marc Ribot Ceramic Dog: Your Turn

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Marc Ribot Ceramic Dog: Your Turn
Se n'è stato buono buono nella cuccia per cinque anni il cane di ceramica, attendendo con pazienza che i padroncini Ches Smith, Shazad Ismaily e Marc Ribot si decidessero a sfornare il seguito del fulminante Party Intellectuals. Vero: i tre l'hanno portato a spasso per il mondo di tanto in tanto, allentando il guinzaglio e facendogli sgranchire le zampe.

Eppure stava cominciando a sorgere il dubbio che l'opera prima fosse destinata a rimanere anche l'ultima. Perché? Perché cinque anni sono lunghi persino per il sonnacchioso quartierino jazz; e perché dall'ormai lontano 2008 le cose sono parecchio cambiate. Soprattutto per Ches Smith, che nel frattempo è diventato uno dei batteristi di punta della nuova scena americana (il batterista di punta?). These Arches, Snakeoil, Mary Halvorson Trio e Quintet: dischi, riconoscimenti, esibizioni, impegni che si accumulano e tanti saluti al cane di ceramica.

E invece no: la strana bestia è di nuovo in circolazione. Bava alla bocca, denti aguzzi e occhi iniettati di sangue. Rispetto al debutto ci sono meno fronzoli e più sostanza, meno stranezze e più cattiveria. Il taglio è decisamente rock. Trasversale finché si vuole, bastardo e contaminato (e come potrebbe essere altrimenti?), ma dannatamente rock.

L'iniziale "Lies My Body Told Me" profuma di Stooges e Gun Club, con il canto luciferino di Ribot sostenuto dal riff ossessivo del basso e da un pandemonio di schitarrate. "Your Turn," "Ritual Slaughter" e "Prayer" si muovono sulle stesse coordinate (Motorpsycho? Morphine? Violent Femmes? Fate voi). Appartengono al lato "freak," invece, l'improbabile rilettura di "Take 5," la stralunata "The Kid Is Back!" e l'intermezzo reggae di "Ain't Gonna Let Them Turn Us Around," che precede e introduce l'apice dell'intero disco: "Bread and Roses," non a caso piazzata esattamente al centro della scaletta.

Apice e manifesto. La buttano in politica Ribot e compagni. Your Turn è un disco militante (chi vuole storcere il naso faccia pure). Riesumare uno dei canti operai più famosi al mondo (coverizzato da Joan Baez, Judy Collins, Ani Di Franco) e farne una rabbiosa cavalcata, significa prendere posizione. E se qualcuno ancora non fosse convinto, ci sono la breve comparsata di "Avanti popolo" e la feroce invettiva di "Masters of the Internet" a ribadire il concetto. Per non parlare della copertina: otto caselle occupate su nove e l'invito a giocare un gioco impossibile da vincere. Il cane di ceramica ha qualcosa da dire e lo dice senza peli sulla lingua. A modo suo: ringhiando e azzannando.

Track Listing

Lies My Body Told Me; Your Turn; Masters of the Internet; Ritual Slaughter; Avanti Populo; Ain't Gonna Let Them Turn Us Round; Bread and Roses; Prayer; Mr. Pants Goes to Hollywood; The Kid is Back!; Take 5; We Are the Professionals; Special Snowflake.

Personnel

Marc Ribot
guitar

Marc Ribot: guitars, vocals, Eb horn (3, 5, 11, 12), banjo (3), trumpet (3, 12), melodica (5), bass (5); Ches Smith: drums, percussion, electronics, vocals, keys (13); Shahzad Ismaily: bass, vocals, Moog (5), keys (3, 13), guitar (1), samples (3); Eszter Balint: vocals (1, 6, 10), melodica (9), organ (10), violin (13); Keefus Ciancia: samples (3, 7, 8, 12); Dan Willis: oboe, zurna (3); Arto Lindsay: guitar (10).

Album information

Title: Your Turn | Year Released: 2013 | Record Label: Northern Spy Records


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