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XY Quartet: Lexycon

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XY Quartet: Lexycon
Formazione tra le più solide e originali della scena italiana, XY Quartet approda al suo sesto lavoro discografico, dopo quattordici anni di attività. Un CD nel quale spiccano subito, fin dal brano d'esordio, "Elgotar Bengotar" (di Fedrigo), le geometrie più dirette e compatte, una maggiore intenzione comunicativa rispetto ai CD precedenti. Una focalizzazione sul lavoro di gruppo e sull'apporto dei singoli. La batteria di Luca Colussi incalza con la varietà dinamica che le è usuale, il basso elettrico di Alessandro Fedrigo spinge e incardina la pulsazione con geometrie ben focalizzate, su metri in costante bilico. Il vibrafono di Saverio Tasca amplia la profondità prospettica, creando fondali ed entrando in scena con relax autorevole, spostando la luce come un faro in movimento.

Il sax alto di Nicola Fazzini è terso, teso e nel contempo disteso, traccia schizzi agili e frasi ben tornite, significative. È una descrizione che può bene intonarsi anche ai lavori precedenti, ma in questo caso risalta appunto l'estroversione, la comunicazione diretta, unita a una coesione di gruppo, a una maturazione che evidenzia come nel corso del tempo il progetto non abbia perso vitalità. Al contrario, diventa scioltezza cristallina ed energia rinnovata nell'affrontare il discorso, nell'approfondire le relazioni di gruppo, che pur non abbandona l'abituale vena esplorativa e l'attenzione a quanto di nuovo e fresco si esprime nella musica di oggi. Tra le prerogative degli interpreti di questa avventura c'è infatti la curiosità rivolta al contesto, la passione di chi ascolta ad ampio raggio.

Ecco dunque che nella musica del quartetto si incontrano, ben metabolizzate nel proprio discorso, tante istanze del jazz contemporaneo, a cominciare dall'insolenza ritmico/metrica di uno Steve Coleman, sfrondata dal rigore spigoloso, toccando astrazioni armoniche e punti di gravitazione aperti. E naturalmente, abbordando la sfera eccentrica di Thelonious Monk, resa esplicita nel brano "Knom" (appunto) di Fazzini, dove emerge, dopo lunghe digressioni e progressivi avvicinamenti di sax, vibrafono e batteria, il tema di "Evidence." Già trattato del resto nel brano "No Evidence" (appunto), inciso nell'album Quartetto Quartetto.

Il lessico citato nel titolo del disco è quello surreale, immaginifico, che crea doppi sensi o addirittura un nonsense nei titoli, descritti sulla copertina anche da gustose icone vaganti nello spazio cosmico: "Eresimento," "Improverso" o "Antro Altro" per quelli di Fazzini; "Ooni Aanden," "Nedna Inoo" o "Flang Plang," sibillini e inquietanti, per la penna di Fedrigo. Ai quali il più assennato Tasca risponde con il brano "Oh." Richiama forse il primo sonetto rilkiano A Orfeo? La stessa espressione di meraviglia e soddisfazione affiora in chi ascolta, davanti a un ottimo lavoro, frutto di affinamento e coerenza di gruppo.

Album della settimana.

Track Listing

Elgotar Bengotar; Eresimento; Improverso; Ooni Aanden; Knom; Nednaa Inoo; Antro Altro; Oh; Flang Plang; Malcolm; Frentin S.

Personnel

Nicola Fazzini
saxophone, alto
Alessandro Fedrigo
bass, electric
Saverio Tasca
vibraphone

Album information

Title: Lexycon | Year Released: 2025 | Record Label: Nusica.org

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