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Juma Sultan's Aboriginal Music Society: Whispers from the Archive
ByFondatore del collettivo a formazione variabile Aboriginal Music Society, sodale di Jimi Hendrix nella fase più sperimentale della ricerca interrotta del grande chitarrista, Sultan ha anche suonato a più riprese con Archie Shepp, Sonny Simmons, Maurice McIntyre. Percussionista, bassista, flautista, Sultan non ha mai accettato la separazione dei generi musicali, credendo in una dimensione sincretica, spirituale della musica nera, che lo portava dal palco di Woodstock accanto a Hendrix alle sedute di Attica Blues di Shepp. E, parallelamente, a fondare l'Aboriginal, comune musicale spesso dedita alla jam session come filosofia della musica incompiuta, grezza, ricca di tensioni non pacificate. Assieme ad Ali Abuwi (anch'egli percussionista e fiatista), Sultan ha gestito questo collettivo in veste di solista, animatore, catalizzatore, produttore.
Dagli archivi personali stanno uscendo adesso frammenti di esecuzioni, raccolti in CD. La raccolta precedente per le Eremite, Father of Origin, comprendeva anche la presenza di Julius Hemphil, Abdul Wadud e Phillip Wilson, ad indicare l'ampiezza delle frequentazioni di Sultan. Questa recente pubblicazione della Porter documenta invece sette tracce ricavate da session comprese tra il 1970 e il 1978, con diverse formazioni. Il clima sonoro muta spesso ma trova un suo collante espressivo nella declinazione di un jazz modale post-coltraniano lontano da forme apollinee, affine invece ad un abbandono spazio-temporale delle improvvisazioni, cariche di afflati percussivi, di flauti orientali e sassofoni lirico-free, come nell'iniziale "AMS," la cui presa del suono è modesta ma il coinvolgimento emotivo palpabile. Siamo qui nel '78, in piena stagione dei "loft," e si sente. Spicca la presenza di James "Blood" Ulmer alla chitarra e di Art Bennett al sax. È musica vicina a quella coeva di Gary Bartz, di certo McCoy Tyner, tutta da rivalutare.
Il lato funky-soul della musica di Sultan si trova invece in "Darn My Socks," caratterizzata dal vocalismo graffiante di Daniel Ben Zebulon. La dispersione cronologica della compilation ci porta anche al 1970, con due versioni di "Sundance"; così come a metà del decennio, documentata dalla lunga "She Made Me Feel Like Glory," con molto pianoforte su due accordi e un'enfasi di ritmi stratificati che ha qualcosa in comune con Sun Ra.
Musica spirituale e spiritata, di sottile fascino e di assoluta sincerità.
Track Listing
1. AMS – 20:45; 02. Shake Your Money Maker – 1:27; 03. Darn My Socks – 8:55; 04. Sundance and Hand Clapping – version I – 1:33; 05. She Made Me Feel Like Glory – Part I – 19:20; 06. Sundance and Hand Clapping – version II – 9:02; 07. She Made Me Feel Like Glory – Part II – 4:37.
Personnel
Harold E. Smith
percussionAli Abuwi (oboe, flauto, batteria, percussioni), Kasa Allah, Earl Cross, Saint Strickland (pianoforte), Art Bennett (sax tenore), Harold E. Smith (percussioni), Juma Sultan (contrabbasso, percussioni, flauto), James “Blood” Ulmer, Paul “Dino” Williams (chitarra), Ora Borman, Charlotte Richardson (voce), Art Lewis (batteria), Joe Church (contrabbasso), Daniel Ben Zebulon (voce, percussioni), Claude Lateef Jones, Obara Wali Rahman Ndiaye (percussioni), Talib Kibwe (oboe, flauto)
Album information
Title: Whispers from the Archive | Year Released: 2013 | Record Label: Motown
Comments
About Harold E. Smith
Instrument: Percussion
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