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Leila Adu - Mike Cooper - Fabrizio Spera: Truth in the Abstract Blues

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Leila Adu - Mike Cooper - Fabrizio Spera: Truth in the Abstract Blues
Giocano con le parole e col mito, Leila Adu, Fabrizio Spera e Mike Cooper. Truth in the Abstract Blues non può che rimandare a Blues and the Abstract Truth. Oliver Nelson, anno di grazia 1961, con un nugolo di mostri sacri al suo servizio (Bill Evans, Eric Dolphy e Freddie Hubbard, tra gli altri) cercò, riuscendoci, di guardare al blues da una prospettiva jazzistico modale. Ci lasciò almeno un paio di capolavori (tra cui "Stolen Moments") e la sensazione che tante strade potevano ancora essere percorse.

Cambiando il cambiabile, il trio gestito da Cooper ha nel mirino il blues, ma la prospettiva e i punti di partenza sono diversi e girano non solo intorno al participio passato "astratto".

Fabrizio Spera dà profondità, a forza di colpi di grancassa, allo spettro sonoro e a apparenze blues, esili; fantasmi che tornano a riscuotere da un passato immemore ("If I Had Possession Over Judgement Day" di Robert Johnson), mente Leila Adu presta la sua vocalità dal sapore ancestrale a evocazioni in bianco e nero.

L'astratto blues è un passo indietro nella archeologia del genere, rivisto con la lente di ingrandimento della modernità (il medley "New Earth" con insert, tra gli altri, di Bessie Smith ("Long Old Road") e Skip James ("Special Rider"), mai invadente, nonostante l'utilizzo equilibrato dell'elettronica. Non ama esibire se stesso né sputtana un patrimonio inestimabile con campionamenti very cool.

Insomma, non ha bisogno di sporcare diamanti grezzi (appartenuti al repertorio di J.B. Lenoir, Son House, Blind Boy Fueller) con la volgarità appariscente della tecnologia; che qui esiste, ma è solo uno dei tanti orpelli al servizio della causa blues.

Mike Cooper, la sua invidiabile esperienza, dimostra che il blues astratto è come un pensiero fuggente, mai uguale a se stesso. Un'attitudine, un'idea che prende la musica dei padri così come fu immaginata, registrata, maltrattata dal tempo e dai tempi, confusa tra mille brusii della storia, e l'avvicina all'armamentario delle avanguardie del Novecento ("Abstract Blues" e i suoi cinque movimenti).

Tra un bending, uno slide di chitarra, un pianoforte pizzicato nelle sue viscere, drone e groove il ponteggio tra passato e presente è servito: bello, pronto e pieno di vivide suggestioni.

Track Listing

01 If I Had Possession Over Judgement Day; 02. New Earth: Long Old Road; Special Rider; Abstract Blues part One; Everybody Ought to Treat a Stranger Right; Abstract Blues part Two; Careless Love; 03. Hard Times Killing Floor; 04. Abstract Blues Part Three; 05. Please Forgive Me Brother; 06. Walking My Troubles Away; 07. Empty Bad Blues; 08. Hollers ‘n’ Drones: Early in the Morning Part Two; Abstract Blues Part Four; Workhouse Blues; Abstract Blues Part Five; 09. Long Old Road; 10. Feeling Good.

Personnel

Leila Adu
vocals

Leila Adu (pianoforte; armonica; voce); Mike Cooper (voce; slide guitar; electronics); Fabrizio Spera (batteria; percussioni).

Album information

Title: Truth in the Abstract Blues | Year Released: 2009 | Record Label: White Butterfly


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Isla

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