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John McLaughlin: To the One

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John McLaughlin: To the One
Con questo ottimo To the One John McLaughlin sembra ritrovare come per magia un filone aureo importante che gli consente di affondare gli artigli nella materia lavica della musica per rimettersi in gioco e per ritrovare una sorta di centralità nella evoluzione della chitarra elettrica.

Molto semplicemente questa sorgente di energia è la musica di John Coltrane, una fonte di ispirazione che già era stata presente nella musica di McLaughlin sin dagli anni formativi nella natia Inghilterra, per poi riemergere negli anni settanta soprattutto nella collaborazione con Carlos Santana sotto le insegne dell'armata di Sri Chinmoy, il guru indiano che allora i due chitarristi adoravano e condividevano.

Nell'album To the One, il quartetto guidato dal chitarrista inglese sa ben utilizzare il dono della sintesi e certi eccessi funambolici delle ultime decadi sembrano essere relegati nell'angolo, anche se non sono del tutto assenti.

Liberarsi della propria capacità di spingersi ai limiti delle possibilità tecniche dello strumento è un'arte difficile da praticare e probabilmente McLaughlin e i suoi ottimi compagni di strada non sono ancora giunti a prendere una decisione così drastica e rivoluzionaria, ma di sicuro questo è un passo nella giusta direzione.

Le composizioni sono tutte di McLaughlin e lavorano in un'area fortemente espressiva, carica di passione, di voglia di trascendere le miserie umane, alla ricerca di quella spiritualità che ha contrassegnato in maniera indelebile il percorso di John Coltrane. Rimane la sensazione che questo materiale sia suscettibile di ulteriori sviluppi e certamente il tour mondiale che il gruppo sta intraprendendo, darà modo ai quattro musicisti di dilatare le composizioni, si spera senza diluirne l'energia e l'ispirazione.

In questo album Gary Husband è impegnato soprattutto alle tastiere, anche se non mancano alcuni suoi interventi alla batteria, al fianco dell'ottimo Mark Mondesir. Il basso è affidato ad Etienne M'Bappè, un bassista camerunense, attivo soprattutto in Francia, già ascoltato con Joe Zawinul, Nguyen Le, Salif Keita e molti altri. Una ottima scelta che aggiunge solidità e coerenza ritmica, a discapito della esuberanza virtuosistica, a volte perfino eccessiva, del francese Hadrien Feraud, il giovane prodigio del basso elettrico che lo ha preceduto nel ruolo.

Le uscite solistiche di McLaughlin sono come sempre sparate laviche piene di furore e di energia, coerenti, finemente cesellate e capaci di trascinarci nello spazio infinito. In questo album riemerge fortunatamente anche la sua ottima capacità di essere chitarrista ritmico, una caratteristica che ultimamente era stata messa in minor rilievo, facendo rimpiangere le eccellenti performance di McLaughlin, alla corte di Re Miles, anche come chitarrista capace di divagazioni ritmiche di assoluta grandezza.

Track Listing

Discovery; Special Beings; The Fine Line; Lost and Found; Recovery; To the One.

Personnel

John McLaughlin: guitar (1-3, 5), guitar synthesizer (4, 6); Gary Husband: keyboards, drums (5, 6), additional drums (1, 3), additional percussion (1); Etienne M'Bappé: bass guitar; Mark Mondesir: drums (1-4), additional percussion (5).

Album information

Title: To The One | Year Released: 2010 | Record Label: Abstract Logix


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Joy Spring

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