Il timbro asprigno, acidulo, e l'incedere di preferenza incalzante, spigoloso, dell'alto di Steve Lehman (i cui principali modelli, dichiarati, sono com'è noto Jackie McLean e Anthony Braxton) attraversa pressoché a senso unico questo nuovo lavoro del quarantunenne sassofonista newyorchese, determinandone climi e disegno complessivo, il tutto confezionato con la complicità del suo trio abituale (nonché ormai decennale) rinforzato per l'occasione dal pianoforte di Craig Taborn (sodale e amico di Lehman a sua volta da un buon decennio) con la volontà di offrire una propria lettura del classico quartetto appunto con un sax contralto al vertice della piramide.
Questo stato di cose determina un manifestarsi della materia musicale meno articolato rispetto a precedenti lavori lehmaniani, anche in funzionecome si è dettodella tendenza del leader a far sentire sempre e comunque (o quasi) la sua presenza strumentale. Quartettistici sono i sette brani più ampi del lotto (in calce ai quali si leggono le firme, oltre che ovviamente di Lehman, di Kurt Rosenwinkel, Kenny Kirkland, Jeff Tain Watts e del gruppo elettronico inglese degli Autechre), incorniciati, per così dire, in posizione strategica (primo, quinto e ultimo titolo) da un preludio, un interludio e un postludio di neanche quattro minuti complessivi in cui il sax alto dialoga col solo pianoforte (riprendendo del resto una pratica usuale fra Lehman e Taborn).
Da tutto questo complesso di cose emerge un disco solido e convinto, di ascolto mai problematico o tedioso (anche se qua e là si respira un minimo di meccanicità). In attesa della prossima puntata, che siamo certi non tarderà.
Track Listing
Prelude; Ih Calam & Ynnus; Curse Fraction; qPlay; Interlude; A Shifting Design; Beyond All Limits; Echoes / The Impaler ; Chance; Postlude.
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Ecumenico ma (abbastanza) esclusivo, non sopporta la musica – e l’arte in generale – di routine, rassicurante e dozzinale, preferendo, se proprio deve, il brutto all’inutile. Un ideale spaccato dei suoi amori musicali (che non si limitano al jazz; e più o