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Tommaso Gambini: The Machine Stops

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Tommaso Gambini: The Machine Stops
Trasferitosi a New York, dopo aver studiato al Berklee College, il 28enne chitarrista torinese Tommaso Gambini debutta con un album maturo e ricco di sottigliezze, ispirato dal racconto distopico di Edgar Morgan Foster "The Machine Stops," tradotto in italiano col titolo "La macchina si ferma." Pubblicato nel 1909, lo scritto anticipa alcuni temi approfonditi successivamente da George Orwell, Aldous Huxley e Philip K. Dick descrivendo un universo totalitario dove tutto è controllato da una "Macchina," adorata come divinità e adibita a controllare ogni attività umana. Gli individui sono isolati in cellette sotterranee super-tecnologiche. I contatti interpersonali sono ridotti al minimo e le relazioni sono mediate dalla tecnologia.

Sono temi sempre più attuali, che il chitarrista affronta con un progetto di spiccato equilibrio narrativo, con sette sue composizioni che privilegiano la visione d'insieme coordinando il lavoro dei solisti. C'è un condiviso senso della forma che privilegia cantabilità melodica e purezza timbrica. Scelte espressive che sembrano ispirarsi al senso profondo (e alla speranza) del racconto di Morgan Foster, che prospetta l'autodistruzione del totalitarismo tecnologico per una liberazione dell'umanità dalle sue catene.

Per la realizzazione di questo progetto Gambini guida un'organico con alcuni suoi amici di Brooklyn: il tastierista Manuel Schmiedel, il bassista Ben Tiberio e il batterista Adam Arruda. A questi si aggiungono in alcuni brani il sax tenore Dayna Stephens, la flautista Anggie Obin, il clarinettista Jacopo Albini e il sax contralto Ben van Gelder. La sua presenza come chitarrista è misurata quanto quella dei partner e si caratterizza per l'essenzialità del fraseggio e la bellezza del timbro.

Il primo brano introduce la tematica generale con la voce filtrata di Vanisha Gould che legge le prime frasi del racconto sostenuta da una base iterativa di suoni sintetizzati. Altre parti dell'opera letteraria s'insinuano nel prosieguo del disco con efficacia, integrandosi nella musica. Seguono due temi che prendono il nome dai protagonisti del racconto stesso: il radioso "Kuno" e l'intima ballad "Vashti." Dopo il danzante "Second Hand Ideas," la musica evidenzia un controllato groove con gli interventi di Stephens e Gambini in "Anonymous" e termina il percorso nel disinvolto "Tomorrow."

Track Listing

The Old Machine; Kuno; Vashti; Second Hand Ideas; The New Machine; Anonymous; Tomorrow

Personnel

Dayna Stephens
saxophone, tenor
Ben van Gelder
saxophone, alto
Jacopo Albini
clarinet
Vanisha Gould
poet / spoken word
Casey Berman
programming
Additional Instrumentation

Tommaso Gambini: synthesizers; Manuel Schmiedel: keyboards, synthesizer; Adam Arruda: percussion; Anggie Obin: additional synth programming.

Album information

Title: The Machine Stops | Year Released: 2020 | Record Label: Workin' Label


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