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Kieran Hebden & Steve Reid: The Exchange Sessions Voll. 1 & 2

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Kieran Hebden & Steve Reid: The Exchange Sessions Voll. 1 & 2
Dopo la scorpacciata dello scorso decennio - che come tutte le "corse all'oro" espressive lascia sul campo una grande quantità di vinti oltre alle tracce indelebili dei vincitori - si erano un po' raffreddate in questi ultimi tempi le "relazioni pericolose" tra elettronica e jazz, tra strumentisti e djs.

Così, dopo che abbiamo digerito e metabolizzato alcune delle possibilità di elaborazione di un linguaggio in cui gli elementi afroamericani sciolgano il rigore del beat digitale e ne coinvolgano la strepitosa riserva di fantasia in una danza fuori dal tempo dove passato e presente, sample e gesto sonoro dialogano apertamente, l'esito dell'incontro tra Kieran Hebden e Steve Reid diventa uno straordinario manuale di opportunità, un corridoio tempestato di porte che aprono all'emozione.

Nome leggendario della batteria, il sessantaduenne Steve Reid ha debuttato giovanissimo dietro i tamburi di Martha Reeves & The Vandellas e nella lunga carriera [abitava anche accanto a John Coltrane] ha incrociato le proprie bacchette con Fela Kuti, James Brown, Sun Ra, il Miles Davis di Tutu, oltre a registrare a proprio nomi alcuni splendidi dischi, recentemente ristampati dalla meritoria Soul Jazz.

Proprio il suo ultimo lavoro per l'etichetta londinese, Spirit Jazz, vede nell'organico dell'ensemble il nome di Kieran Hebden, eclettico musicista elettronico che molti ricorderanno alla testa del progetto Four Tet, tra le cose più originali e piacevoli nel nuovo jazz elettronico.

A testimonianza del grande feeling transgenerazionale, Reid e Hebden pubblicano ora in due volumi per la Domino l'esito del loro incontro a due dell'aprile 2005, The Exchange Sessions, registrato senza alcuna sovraincisione e articolato in sei lunghe improvvisazioni.

Quello che colpisce subito della musica di queste scorribande è la densità della materia sonora: lontani anni luce dall'equilibrio silenzioso di alcuni progetti consimili, Reid e Hebden ci trasportano come sciamani dentro il gorgo estatico dell'esperienza musicale, addensando fitti grooves e punteggiando di rimandi l'evoluzione magmatica delle improvvisazioni.

Ricchissima la scelta timbrica di Hebden, con il batterista ad assecondare le linee prendendole per mano: nel primo dei due volumi spicca il crescendo dionisiaco di "Electricity and Drum Will Change Your Mind", in cui gli spettri di Sun Ra e quelli dei Can si sovrappongono in un ologramma inafferrabile, mentre nel secondo disco sono i cristalli incandescenti di "Hold Down the Rhythms, Hold Down the Machines" a guidare dentro una cerimonia di stordente intensità.

Lontana da ogni intento modaiolo, la collaborazione tra Kieran Hebden e Steve Reid non si cura troppo dei respiri [tanto che un ascolto distratto del disco non è particolarmente scorrevole], ma con un atto di profonda onestà comunicativa addensa un turbine di idee e ritmi che non può non travolgere e colpire, ponendosi nella scia diretta delle più profonde esperienze di derivazione free. Bruciante come il tuffo nel cuore di una stella.

Track Listing

01. Morning Prayer - 6:38; 02. Soul Oscillations - 14:19; 03. Electricity And Drum Will Change Your Mind - 15:45; The Exchange Session Vol. 2; 01. Hold Down The Rhythms, Hold Down The Machines - 20:00; 02. Noémie - 17:28; 03. We Dream Free - 16:02

Personnel

Steve Reid (batteria, percussioni); Kieran Hebden (elettronica)

Album information

Title: The Exchange Sessions Voll. 1 & 2 | Year Released: 2006 | Record Label: CE Jazz & Blues/City Hall Records


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