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Results for "Alberto Bazzurro"
Il fascino sostenibile della leggerezza

by Alberto Bazzurro
Parafrasando in un sol colpo Buñuel e Kundera, eccoci qui a parlare di leggerezza--più o meno fascinosamente (in)discreta o (in)sostenibile che sia--entro le maglie della (nuova?) canzone d'autore italiana. È un concetto che avevamo in qualche modo già adombrato in un precedente intervento in cui ipotizzavamo il fiorire di una canzone ribattezzata per l'occasione (ovviamente non ...
Balkanica: Balkanica

by Alberto Bazzurro
È il ventottenne pianista cosentino Danilo Blaiotta il principale responsabile del quintetto protagonista di questo album, quintetto nato nel 2011 con l'intento di mettere a decantare insieme tutta una tradizione musicale--nel rispetto della ragione sociale"--balcanica (materiale proveniente da quelle latitudini ma anche composto ex-novo) con le istanze del linguaggio jazzistico e improvvisativo in senso lato, nonché ...
Storie (minime) di chitarra

by Alberto Bazzurro
Non c'è strumento stilisticamente più tentacolare della chitarra, assolutamente centrale nel rock e nel blues, nel flamenco e in tanta musica latinoamericana, nel country e in svariata canzone d'autore, nella tradizione gitana e in altri anfratti ancora dello scibile sonoro planetario (nel jazz e nella classica occupa posizioni magari più appartate ma solidissime), destino tutto sommato ...
Carlo Maver Plus: Tracce d’Africa

by Alberto Bazzurro
Quarantun anni, bolognese, Carlo Maver è un'autentica forza della natura. Suona, intanto, due strumenti fra loro decisamente lontani, eterogenei, quali flauto e bandoneon (nel disco in oggetto alternati con rigore certosino: il primo dei brani dispari, il secondo nei pari) e poi è un viaggiatore instancabile. Nel corso degli anni è stato per esempio in Kurdistan, ...
Antimufa: New Ways of Argentinean Music

by Alberto Bazzurro
Questo che è l'album d'esordio del giovane quartetto argentino (ma di stanza ad Amsterdam) Antimufa parla di nuove vie della musica argentina," ma poi in realtà rilegge--in chiave aggiornata, per carità--una serie di sacri testi della letteratura musicale gaucha, per la precisione dieci, entro i quali gioverà una sia pur sintetica perlustrazione. Si ...
Tobias Meier, Marc Méan: Philippe & Paul

by Alberto Bazzurro
Le difficoltà iniziano dalla copertina: spacchettarla per trovarvi dentro l'oggetto è già impresa degna di miglior causa (per non parlare del reimpacchettamento...). Poi si capisce il meccanismo, e si va via un po' più sciolti. Intanto, però, si è messa mano (orecchio) al prodotto e le difficoltà si sono acuite. La musica contenuta ...
Stefan Pasborg: The Firebirds

by Alberto Bazzurro
Il quarantenne batterista danese Stefan Pasborg, un carnet di collaborazioni veramente cospicuo e brillante, è l'artefice di questo ambizioso progetto discografico che consiste nella rilettura di due dei massimi capolavori stravinskyani, L'uccello di fuoco (1910) e La sagra della primavera (1913), integrati (ultimo pezzo) da un ulteriore balletto del 1948 opera di Khachaturian. ...
Avanti o indietro?

by Alberto Bazzurro
La più o meno contigua uscita di reperti d'epoca di Jarrett, Osborne e Soft Machine ci induce a una disamina a largo raggio su cos'era e verso dove si muoveva il jazz, pur inteso in senso lato, nell'epoca in cui tanti ragazzi provenienti dal rock più o meno progressivo vi confluivano a frotte. Cercando anche di ...
André Jaume 4tet: Smthg Close to Smthg

by Alberto Bazzurro
Anzitutto una necessaria premessa: la strana sigla ripetuta nel titolo sta per something" (quindi Something Close to Something) e rimanda a un vecchio album di André Jaume intitolato appunto Something e datato 1990 che sta alla base dell'incontro fra il polistrumentista marsigliese (qui in realtà solo tenorsassofonista) e il chitarrista (ma a sua volta anche polistrumentista) ...
Soni Sfardati: Sāqiya

by Alberto Bazzurro
La buona prova offerta nel suo complesso da Gaia Mattiuzzi (per l'occasione ospite del duo Cassia/Quinci) non riesce a riscattare del tutto le sorti di un album per altri versi piuttosto deludente, che sposa input etnici, contemporaneo-colti, rock e avant jazz con estrema disinvoltura, scivolando alla fin fine su quel tot di calligrafismo e di genericità ...