Balkanica: Balkanica

È il ventottenne pianista cosentino Danilo Blaiotta il principale responsabile del quintetto protagonista di questo album, quintetto nato nel 2011 con l'intento di mettere a decantare insieme tutta una tradizione musicale—nel rispetto della "ragione sociale"—balcanica (materiale proveniente da quelle latitudini ma anche composto ex-novo) con le istanze del linguaggio jazzistico e improvvisativo in senso lato, nonché con più episodiche tangenze con la tradizione accademica (è il caso del piano solo che apre il lavoro).

I risultati, in verità, sono abbastanza alterni, non riuscendo a eludere una certa epidemicità nella prima quaterna di brani e lievitando invece sensibilmente, sul piano qualitativo, a partire da "Kappa" (di Blaiotta), non a caso coincidente col passaggio di Achille Succi dal sax alto (sul quale talora indulge fin troppo in una corporeità un po' fine a sé stessa) al clarinetto basso.

Senz'altro apprezzabile anche il trittico di brani che segue, da "Voveduvanje," nel segno del contrabbasso di Pietro Leveratto, al solare "Macedonia," alla docile, pensosa (a tratti quasi un memento) "Lullaby" di Goran Bregovic, pregevole soprattutto (e non a caso) nella parte dominata ancora una volta dal clarinetto basso.

Per la serie tutto è bene quel che finisce bene...

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