Free jazz della più chiara (e abbastanza indiscriminata, acritica) acqua è quello che ci accoglie da subito in questo album, inciso nel febbraio 2019 e pubblicato alla fine di quello stesso anno. Vi figura uno degli elementi più interessanti delle nuove leve del jazz (in realtà classe 1983, ma si sa che oggi, musicalmente parlando, si diventa maggiorenni attorno ai quaranta) come la chitarrista Ava Mendoza, ma il deus ex machina dell'operazione, nonché editore dell'album (ricorda un po' quei ragazzini che si portano dietro il pallone per essere sicuri di giocare...), è il tenorsassofonista Stephen Gauci, cinquantaseienne newyorchese che verrebbe da definire duro e purosecondo copionese non fosse che la tensione senza remore (o quasi) che insuffla nella musica di questo album (ma non solo) fin dalla prima nota che emette, dopo un po' (poco) ti prende come una stretta al collo, ti toglie il fiato, portandoti ad accogliere come un'oasi ristorante (nonché alquanto agognata) il momento in cui il suo tenore si fa da parte, lasciando soli i due compagni di cordata, che sanno farsi valere da par loro (e la Mendoza conferma in effetti quanto di buono ha saputo dirci per esempio in un recente album con William Parker -Mayan Space Station).
Delle dodici impro che compongono il lavoro, le più felicemente compiute ci sembrano (spesso giusto per un'incollatura) la quinta, la settima e la nona, nonché, almeno parzialmente, la quarta e l'ultima. E sarebbe interessante andare a calcolarenon l'abbiamo fattose sono anche quelle in cui la percentuale di presenza del tenore si riduce maggiormente. Fatto salvo che in qualche caso anche il nostro amico Gauci, nel momento in cui rientra dopo le intercapedini in duo chitarra/batteria, sfoggia a volte un maggior aplomb. Che come si sarà intuito non fa che giovare alla musica nel suo insieme.
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Ecumenico ma (abbastanza) esclusivo, non sopporta la musica – e l’arte in generale – di routine, rassicurante e dozzinale, preferendo, se proprio deve, il brutto all’inutile. Un ideale spaccato dei suoi amori musicali (che non si limitano al jazz; e più o