Sinikka Langeland: Starflowers

Ebbene, mettere questi fuoriclasse al servizio di un progetto come Starflowers, nel quale la vocalist scandinava Sinikka Langeland conferisce una veste musicale a testi poetici di Hans Borli (1918-1989), è come rinchiudere dei puledri di razza in un recinto quattro per quattro.

Sinikka Langeland è una star nazionale di musica tradizionale, interprete apprezzata di musica classica e barocca, specialista del kantele, arpa finlandese orizzontale, e l’idea di coinvolgere valenti improvvisatori per far rivivere il testo scritto è interessante e assai apprezzabile. Ma se a prevalere sono atmosfere rarefatte e algide, con più di una deriva new age, se a farla da padrone è il canto spesso recitativo di Langeland, e imperversano sonorità che ingabbiano lo spirito improvvisativo, quello che ne esce è un ibrido che lascia alquanto perplessi.

E l’ascolto di “Vindtreet“, sei minuti esatti di armonica e selvaggia bellezza con tutti i musicisti finalmente a briglia sciolta, accresce il rammarico per il disco che Starflowers avrebbe potuto essere.

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