Hyun-Bin Park: Songe d'Automne

Il nome del gruppo esplicita immediatamente lo stile di questo quartetto, dedito a rievocare la musica di Django Reinhardt nel classico stile manouche. L'organico strumentale non è quello del classico Hot Club de France: c'è una sola chitarra ritmica e al posto del violino abbiamo un clarinetto. Si riferisce quindi alle formazioni messe su da Django a Parigi, negli anni del secondo conflitto mondiale, quando Stephane Grappelli era rimasto bloccato a Londra e fu sostituito da un clarinettista (in genere si alternavano Hubert Rostaing e Alix Combelle).
Eccetto qualche libertà extra-Django come "Chega de Saudade," la scelta del repertorio privilegia il repertorio d'anteguerra eccetto i due brani finali, "Danse Norvegienne" del 1947 e il boppistico "Nuits de St. Germain des Pres," che Django incise con la chitarra elettrica nei primi Cinquanta.

A confermare l'universalità della musica di Reinhardt, alla chitarra solista c'è il sud-coreano Hyun-Bin Park, formatosi artisticamente in Europa e diplomato alla Musikhochschule di Norimberga. La seconda voce in front-line è il bavarese Matthias Ernst, docente all'Università di Würzburg. Completano il contrabbassista Manfred Hartlieb, un veterano del jazz in Germania, e il secondo chitarrista Roland Wondra.
Il quartetto è ben amalgamato e interpreta con competenza e passione i famosi classici di Django, un modello che sa ancora affascinare al di là di un'indubbia fissità espressiva. Hyun-Bin Park ed i suoi partner hanno il merito di non esaltare la dimensione virtuosistica del gypsy jazz, evitando di trasformarlo in una scorribanda di assoli come talvolta accade, ma abbracciano quell'estetica con sincerità e freschezza.

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