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Solo. Joëlle Léandre: Conversations with Franck Médioni
Bydi Franck Médioni
Kadima colletive
Solo. Joëlle Léandre: Conversations with Franck Médioni edito dal Kadima colletive mette insieme una serie di conversazioni del giornalista e musicologo francese Franck Médioni con la contrabbassista Joëlle Léandre per un periodo di circa due anni.
"La voce forte e vibrante, il suo imponente portamento, il suo pensiero mercuriale era lì fin dall'inizio" (p. 8): è così, è lei, è Joëlle Léandre, con la sua gestualità, la sua voce, il suo portamento, il suo pensiero, la sua esuberanza, le sue riflessioni, il perno attorno al quale ruota questa lunghissima conversazione che il successivo lavoro editoriale ha segmentato in parti (ciascuna con doppia anima) restituendo un vero e proprio percorso di crescita nella biografia della contrabbassista francese.
Solo racchiude, infatti, otto capitoli, preceduti da un breve ritratto di Philippe Fénélon, "Léandre, the girl of fire" (pp. 8-10), che toccano concetti chiave del pensiero e del fare musica della Léandre, quali l'inizio della sua carriera, "First Sounds/First Lessons" (pp. 11-22), le influenze e conoscenza di John Cage, "Influences/Confluences" (pp. 23-33), il jazz, "Base/Bass" (pp. 34-64), il rapporto tra impro e composizione, "Improvisation/Composition" (pp. 65-85), gli anni '80 e le collaborazioni musicali on the road e continuamente on the stage, "Nomad/Monad" (pp. 86-96) e "Traces/Tracks" (pp. 97-115), la sua concezione del fare musica, "Poetics/Politics" (pp. 116-135), potente, collettiva, ma anche in solo, in duo, in quartetto, al femminile.
E poi immagini, il "Family Album" (pp. 137-152), la quotidianità di un'artista, i suoi affetti, amici e amiche, i maestri. E ancora, i suoi "babies," ovvero i CD, in una discografia selezionata (pp. 153-156). Infine, un CD e un DVD che contengono rispettivamente 5 improvvisazioni in solo a Piednu (28/3/2005) della durata di 38 minuti e 4 improvvisazioni al Guelph Jazz Festival (12/9/2009), in Canada, della durata di 33 minuti.
Non si sbaglia a dire che l'anima del libro rifletta bene quel flusso, continuo e ininterrotto, di musica, pensieri, parole che è la stessa Joëlle Léandre. Chi la conosce sa che è una donna inarrestabile e prorompente, quando suona, quando racconta, quando riflette. Incontenibile perché piena di vita, permeabile a quanto e chi la circonda.
C'est ça...Joelle Léandre...... è toccare un pezzo di contemporaneità, nel jazz come nella contemporanea, con uno sguardo obliquo sull'improvvisazione. Le 4 improvvisazioni al Guelph Jazz Festival riprodotte nel DVD sono particolarmente belle ed suggestive. Uno sfondo qualsiasi. Joëlle Léandre e il suo contrabbasso. Musica. Gestualità. Voce. Le corde accarezzate, lisciate, percosse, tirate, desiderate, pulite, affinate, tirate, sfiorate. Un fatto d'amore, ripetete lei nel libro ogni volta che può. Nell'ultima traccia, prima di comunciare a suonare la Léandre usa l'archetto per delimitare un confine, tocca il suo contrabbasso, lo accarezza, lo tasta. Arriva tardi alle corde, al suono da dentro, al suono prodotto per sfioramento delle corte. Prima c'è una melodia, parole che si incespicano, cantate come fossero un blues. Poi, qualcosa che prende davvero forma, quella forma potente e bassa che ha il contrabbasso. Poi la musica, che va a riprendere il canto in modo straziante, con passione, con parole non sense che pian piano si disintegrano in suoni.
Avendo intervistato Joëlle Léandre (leggi qui la sua intervista) e avendo compiuto un'operazione del tutto analoga a quella riprodotta nell'opera qui recensita, poiché partivo anch'io da tre ore di conversazione "ricucite" poi in sede di trascrizione, credo che l'operazione di Médioni di Solo assomigli per certi aspetti al Cielo di stelle. Parole e musica di Mario Schiano di Pierpaolo Faggiano. Un passaggio dall'oralità alla scrittura imprescindibile per capire gli improvvisatori, sempre esubranti nella narrazione orale, più parchi in fatto di scrittura o nell'esposizione teorica dell'improvvisazione. Unico è il caso di Improvvisazione. Sua natura e pratica in musica di Derek Bailey.
Solo è dunque prezioso per entrare nel processo creativo della contrabbassista Joëlle Léandre, ma forse di più si inserisce nel novero di quelle opere che vanno lette (e nel caso presente anche ascoltate) per capire meglio e più da vicino l'improvvisazione. Una creatura della fantasia e del pensiero che si manifesta in svariate forme....
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