Urs Leimgruber: Solo, 13 Pieces For Saxophone

Non mettiamo in dubbio il parallelismo citato, azzeccato e pertinente, semmai rimaniamo sconcertati dall’esito finale. L’esplorazione radicale di strumenti, in questo caso il sassofono, è ricerca espressiva da sempre praticata con esiti artistici talvolta sublimi, basti pensare all’epocale For Alto di Anthony Braxton, ma facciamo fatica a individuare in questo Solo, 13 Pieces for Saxophone un qualche motivo di interesse.

Squittii, miagolii, sospiri, soffi asmatici, rantoli, armonici esasperati, battaglie a colpi di lingua con l’ancia e a colpi di dita con le chiavi, note infinite e note starnazzanti, non sorprendono più nessuno avendo assolto da tempo alla loro funzione storica e culturale nell’ambito della musica improvvisata.

Benché Leo Records sia etichetta da sempre in prima linea nel dare voce ai fermenti più radicali e periferici dell’arte improvvisativa sorprende la pubblicazione di un lavoro così povero di idee, più adatto ad una seduta di esercitazioni domestiche che ad una registrazione ufficiale.

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