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Simon Nabatov Plays Herbie Nichols

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Simon Nabatov

Simon Nabatov Plays Herbie Nichols

PanRec

Valutazione: 5 stelle

Fin dalle prime note si capisce chiaramente che questo concerto in solitudine del talentuoso Simon Nabatov ha qualcosa di speciale e di unico. Il suo svetta come il migliore omaggio discografico che nell'ultimo decennio il jazz ha dedicato ad Herbie Nichols. Chi meglio del virtuoso pianista russo avrebbe potuto rappresentare il lato "oscuro" della logica compositiva nicholsiana, fatto di echi atonali e bartockiani?

Il repertorio, di per sé, ha un'aura fascinosa dal valore artistico intatto e tutto da (ri)scoprire, se si considera che capolavori come "2300 Skiddoo" e "The Third World" passarono inosservati da parte di pubblico e addetti ai lavori.

È rarissimo oggi riscontrare una pratica improvvisativa fluida ed efficace come quella di Nabatov. Il suo obiettivo è la trasformazione armonica dei temi, che così diventa il parametro prioritario della sua musica. Tecnica superlativa e fantasia traboccante sono al servizio di un processo altamente destrutturante, dove entra in scena un approccio totale al pianoforte. Ecco che le melodie boppeggianti di Nichols si caricano di note infuocate su tutti i registri con una condotta iperattiva.

In questa abbondanza sonora c'è anche spazio per concentrarsi sulla bellezza delle composizioni originali, che talora Nabatov accarezza con un tocco caldo e morbido magari reiterando con ostinati brevi cellule di note. Rispetto alla musica in sé, la visione del concerto aggiunge ancora emozioni rispetto all'ascolto sonoro grazie ad una comunicativa diretta e contagiosa.

Elenco dei brani: 01. 2300 Skiddoo; 02. The Spinning Song; 03. Lady Sings the Blues; 04. Twelve Bars; 05. The Third Word; 06. Sunday Stroll; 07. Terpsichore.

Le composizioni sono di Herbie Nichols.

Simon Nabatov (pianoforte).

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